Fior di Fiera, uno degli eventi più importanti creati in Italia per le band emergenti, che vogliono provare a farsi conoscere sempre più e a sfondare, anche grazie al fatto di poter suonare con una band famosa e davanti ad un grande pubblico.
Quest’anno c’erano delle band preparate e degne di stare su quel palco, ma ora andiamo ad analizzare le loro performance live.
Steal Emotions:
Questi quattro ragazzi torinesi hanno aperto il concerto, e ci hanno fatto sentire delle canzoni molto dolci e d’amore.
La prima è stata “Non potrai vincere”, un inedito, non presente nel disco. Si sente l’abbassamento di voce del cantante della band, Momo, e qualche steccatura. Ottima tecnica agli strumenti dimostrata dai chitarristi, Daniele e Momo, e dal tastierista, Gaudi. Purtroppo lo stesso non possiamo dire del batterista che tendeva ad andare per i fatti suoi e, inoltre, il suono della batteria sovrastava quello degli altri strumenti. La parte con gli archi risulta molto dolce e romantica. Nel complesso, comunque, è stata una bella esecuzione.
“Stai con me”, molto bella, anche se eseguita un’ottava sotto rispetto a quella del disco, ma ciò non toglie magia e romanticismo alla canzone, anzi in un certo qual modo li aumenta e li accentua. La prima e la seconda voce non erano sempre a tempo.
“Niente”, canzone che racconta di un amore finito, di cui però non si ha rimpianti. A causa dell’abbassamento di voce ci sono stati dei tagli specialmente negli acuti e anche la “a” di finirà è stata tagliata. Continua a sentirsi prevalere la batteria sugli altri strumenti e questo tende a rovinare la melodia della canzone.
“L’amore non ha distanze”, eseguita con un nuovo arrangiamento che rendeva la canzone molto più dolce e romantica. Voce bassa, ma veramente adatta per questo pezzo. Un’esecuzione perfetta, direi.
“Dove le storie nascono”, di questa hanno eseguito solo il ritornello, ma ci hanno dato un assaggio di una canzone romantica e soprattutto molto sentita dalla band e in particolare dal cantante. Qualche piccola stecca c’era, ma non molto marcata.
Violet:
Due ragazzi di Lucca, cha hanno tentato di farci innamorare delle loro canzoni e di dimostraci il loro talento.
La prima canzone è stata “Una storia ad occhi aperti”. Voce molto graffiante, con qualche imprecisione tecnica, invece bella quella agli strumenti.
“Destino”, una canzone molto dolce, specialmente nella parte iniziale, la voce unita al piano la rendono unica e di una dolcezza infinita, ma l’introduzione della batteria rovina la dolcezza di questa canzone che, invece, sembra essere fatta apposta per tastiera e voce.
“Metamorfosi”, qui sono presenti piccole stecche qua e là e la batteria tende a sovrastare gli altri strumenti.
“Viva la mamma”, in questa canzone la voce non mi convince e in alcuni punti manca totalmente di tecnica e tende a steccare. Per quanto riguarda la musica hanno fatto un’esecuzione perfetta.
“Destinazione vero amore”, sicuramente una canzone molto ballabile. Il cantante è carente di tecnica e tende a steccare, ma allo stesso tempo, la sua voce, si amalgama bene con la base musicale. Una melodia che ti prende e ti fa venir voglia di ballare.
Smoking Kills:
Una band vicentina, che con i suoi inediti e le sue cover ha saputo conquistare e far ballare tutto il pubblico di Baricella.
La prima canzone è stata “Non tornerà”, un sound molto commerciale. Il cantante non dimostra di possedere grande tecnica ed è un po’ calante di voce, ma è molto accattivante nelle movenze e sa conquistare il pubblico.
“Tu lo sai”, un genere dolce e ballabile. Sono presenti steccature e ogni tanto il cantante tende ad andare fuori tempo.
“La notte”, cover, eseguita molto bene, tanto che sembravano davvero i Modà. Anche qui, il cantante, tende a steccare, ma nello stesso tempo sa coinvolgere il pubblico e farsi amare.
“Stringimi”, una melodia d’amore e molto ballabile. L’esecuzione degli strumenti è stata perfetta, ma il cantante, come sempre, tende a steccare.
“Il primo della classe”, un motivetto che ti rimane in testa e continui a canticchiare, su un tema molto d’attualità per i giovani. Una canzone movimentata e stilisticamente e tecnicamente bella. Da parte del cantante ci sono state, specialmente negli acuti, delle imprecisioni vocali.
“Re Matto”, cover, eseguita in modo perfetto, che, a mio parere, era migliore dell’originale cantata da Marco Mengoni.
Her:
A questa band devo riservare qualche attenzione in più perché sono state penalizzate dal brutto tempo e hanno dovuto improvvisare un duo acustico con chitarra e voce.
Complimenti per aver voluto suonare comunque anche sotto la pioggia e senza mai aver provato prima le canzoni in duo acustico. Che dire … esecuzione e tecnica perfette.
Il concerto si è concluso con i Sonohra, che si sono esibiti in duo acustico. Beh … non posso far passare inosservata la loro esecuzione perché raramente ho sentito una performance così sentita e perfetta sia dal lato tecnico che stilistico. Questa volta, devo dire, che i due fratelli veronesi si sono veramente superati!
Beh … avendo passato la giornata nel backstage con le band ho potuto notare la solidarietà e la fratellanza che c’era tra di loro e questo dimostra la riuscita di questi eventi. Mi sono resa conto però della carenza di organizzazione da parte di chi ha organizzato l’evento.