Un jazz emozionante, quasi un blues in
alcune parti.
Ogni canzone è un mondo a sé,
un’emozione nuova, che sa arrivare al cuore di chi ascolta. I musicisti che
hanno collaborato al progetto sono tutti molto preparati tecnicamente e sanno
trasmettere l’emozione giusta in ogni pezzo.
Gli strumenti, voce compresa, sanno fare
da sottofondo perfetto per il sax di Leonardo Radicchi, autore e compositore di
quasi tutte le tracce del disco, ad esclusione della numero 8, che è stata composta
da M. Bellamy.
Riot, la canzone che dà il titolo
all’album, si costruisce in 3 canzoni, che sembrano quasi 3 atti di una
spettacolo teatrale, un preludio, un atto centrale e un afterwords, cioè l’atto
finale.
Secondo me ci possiamo aspettare tanto da
questo artista e gli auguro di far conoscere la sua musica in tutto il mondo,
per poter emozionare ogni persona in ogni angolo della terra.
Voi cosa ne pensate di questo artista?