Hanno aperto il concerto con un’intro di musica classica (figaro), molto bella.
La prima canzone è stata eseguita in inglese. La batteria batte il tempo maestralmente accompagnando gli altri strumenti e la voce del cantante. Il cantante possiede un estensione vocale abbastanza ampia e molta tecnica.
La seconda canzone, sempre in inglese, è molto dolce, ma allo stesso tempo molto hard - rock. La batteria dà il tempo agli altri strumenti formando una melodia dura ma orecchiabile allo stesso tempo. La voce è stilisticamente e tecnicamente perfetta, riesce a passare da una tonalità all’altra, da una tecnica all’altra, dagli urli al canto senza alcun errore, senza alcuna imprecisione.
La terza canzone è stata “Fritz”. Riescono a mescolare canzoni dolce al loro inimitabile e ineccepibile hard – rock. Una voce graffiante soprattutto nelle note basse. In alcuni punti quando c’è la seconda voce, la seconda sembra l’eco della prima, non si nota che sono due persone diverse. Bella estensione vocale entrambi.
La quarta canzone è stata cantata sempre in inglese. Che dire … è stata perfetta in ogni parte, come sempre. Il chitarrista qui spacca da paura e ci dimostra tutta la sua bravura specialmente nei piccoli assoli.
La quinta canzone ha avuto un attacco molto duro che finisce per addolcirsi, ma non troppo. Voce molto controllata e sempre perfetta in tutto. Se la perfezione non esiste, qua con la sua voce ci avviciniamo da paura a questo concetto.
La sesta ed ultima canzone, è stata sempre cantata in inglese. Un po’ più lenta rispetto alle altre. Dimostra molta tecnica e preparazione ed ha un controllo totale della voce. Belli gli acuti che danno quasi un senso di dolcezza al tutto, pur essendo una canzone hard – rock. Molto bello e d’effetto l’urlo finale.
Mi dispiace quasi ammetterlo, ma non sono riuscita a trovare né errori né difetti.
La seconda band ad aver suonato sono stati gli Airway, una band veneta molto talentuosa e grintosa.
La prima canzone, cantata in italiano, e molto melodica e ogni strumento tende a completarsi con l’altro. Entrambe le voci sono perfette, anche se io personalmente preferisco quella di Sandro. Il bassista tende ad avere qualche imprecisione nella voce.
La seconda, Cali di Tensione, sempre in italiano, e molto curata sia come sound che come testo. Qualche imprecisione nella voce del cantante/bassista.
La terza, Spring Time, è molto melodica e grintosa allo stesso tempo. Qui sanno davvero dimostrarci quanto valgono e quanto possono darci.
Nella quarta canzone dimostrano di avere grande grinta e anche se le due voci singolarmente non sono un gran ché, quando si uniscono, in questa canzone, creano un’unica voce che è stupenda.
Nella quinta, una cover, di rock’n’roll robot, dimostrano una perfezione sia tecnica che stilistica sia nella voce che negli strumenti.
La sesta, Sei This Life, è molto dolce e sembra quasi un lento rispetto alle altre canzoni, soprattutto all’inizio, poi si movimenta, pur tenendo sempre la propria dolcezza iniziale. Molto curata stilisticamente sia nella voce che negli strumenti.
La settima ed ultima canzone, Mai Più, è grintosa e bella. Con questa canzone, sicuramente, sanno conquistare il pubblico. Una canzone da ballare, da saltare e che fa venir voglia di scatenarsi alla grande. Con le sue inflessioni metal è una canzone molto particolare e bella allo stesso tempo.
La terza band ad aver suonare sono stati gli Electrick Diorama, un gruppo che ha l’elettronica nel sangue e che sul palco sa essere molto ironica.
Il loro è uno stile molto elettronico e tutto da ballare. Non c’è stacco netto tra una canzone e l’altra. Sanno dominare appieno la scena. Hanno chiuso con una grinta che supera quella iniziale. A mio parere sono fenomenali nel loro genere.
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