Dopo 5
anni di silenzio, torna Avril Lavigne, la reginetta del POP. Come molti di voi
sanno per anni non ho voluto scrivere nulla su Avril essendo sua fan fin dal
primissimo album, ma questa volta non potevo restare in silenzio, non sarebbe
stato giusto.
Head
Above Water è il sesto album della cantante canadese ed è stato pubblicato il
15 febbraio 2019 dalla BMG Rights Management.
Un album
che mostra la maturazione vocale e artistica di Avril, le canzoni sono
interpretate magistralmente e sanno coinvolgere appieno l’ascoltare, facendolo
emozionare e trasportandolo all’interno del testo stesso.
Ma prima
di dirvi altro sull’album in generale andrei ad analizzare, in ordine sparso,
le canzoni che lo compongono:
- BIRDIE: una canzone che parla di un amore malato,
come ormai se ne sentono tanti, un testo di fortissima attualità. Grintosa e
perfetta, sa rappresentare e dare l’emozione di una donna che è chiusa in
gabbia da un amore che non la lascia vivere e vorrebbe scappare, essere libera,
ribellarsi, ma alle volte non è facile anche se lei non ci sta più.
- I FALL IN LOVE WITH THE DEVIL: l’intro ricorda la
musica di un vecchio tango che sfuma per lasciare spazio a un melodioso
pianoforte. Riprende grosso modo lo stesso tema di “Birdie” o quasi. Nella
canzone la ragazza, quindi la cantante, dice “Mi sono innamorata di un diavolo”
e chiede di essere salvata da un angelo, però anche se sa che lui non è l’uomo
per lei, lui non è quello giusto, ma non può abbandonarlo perché comunque tutto
lo ama.
Spesso,
nel lavoro, mi capita di sentire situazioni di questo tipo, come quelle
descritte in “Birdie” e in “I fall in love with the devil”, ma alla fine
l’amore è cieco e noi donne in fondo alle volte siamo masochiste.
-
IT WAS IN ME: una canzone dolce ma allo stesso
tempo grintosa, sicuramente molto introspettiva. Secondo me, quello che Avril
vuole insegnarci con questa canzone è che alla fine dei conti quello di cui
abbiamo bisogno è solo dentro di noi e non dobbiamo cercarlo al di fuori, ma
solo e solamente dentro di noi.
- SOUVENIR: non so voi, ma da Black Star, io spero
che sia per lui…. non dico chi, ma i fan che la seguono da sempre capiranno.
Forse una delle più belle canzoni dell’album, sicuramente una canzone d’amore,
un amore che forse è ricambiato o forse no, ma che ti scalda il cuore. Quando
l’ascolti ti riempie di mille emozioni, tutte sicuramente legate all’amore.
Inoltre, all’interno della canzone troviamo un richiamo esplicito a “Wish you
were here”, sarà volto?!?!
-
CRUSH: descrive una donna che ha paura di essere
ferita di nuovo, ma decide comunque di amore, di essere felice di nuovo e
provarci, sperando, pregando che lui non le faccia male come tutti gli altri.
Dolce e smielata, ma una Avril nuova, forse più fragile, ma sicuramente una
guerriera dalla corazza sempre più forte.
-
GODDESS: quando sono arrivata a sentire questa
canzone ho pensato subito “ok, questo album è un’overdose di canzoni d’amore,
rivoglio quasi quasi la vecchia Avril”, ma alla fine poi tutto questo amore mi
ha conquistata o quasi. “Mi tratta come se fossi una Dea”, diciamo che
qualunque donna sogna di essere trattata così, di trovare un uomo che la ami
per i suoi pregi e soprattutto per i suoi difetti e che la trovi sexy anche con
i pigiamoni, magari anche con quelli totalmente imbarazzanti. Una canzone
bella, dolce, sensibile e matura. Qui possiamo davvero sentire e apprezzare la
maturazione vocale e artistica di Avril.
- BIGGER WOW: direi che è la mia canzone preferita
dell’intero album. Ricorda in pieno la grinta dei primi due album e le vocalità
del precedente album dell’artista. Ricorda la Avril ragazza, ribelle, punk che
vuole provare il suo “grande wow”.
- LOVE ME INSANE: una canzone che possiamo legare
concettualmente a “Goddess”, smielata e dolce, una serenata in piena regola.
- WARRIOR: sicuramente Avril è come si descrive
nella canzone una guerriera che si rialza sempre da qualunque cosa. Come per la
malattia di Lyme che per troppo tempo l’ha tenuta distante dalle scene, ma lei
è tornata ancora più forte di prima. O come le voci, false e tendenziose, sulla
sua presunta morte, non l’hanno mai fermata, anzi! Tutte le difficoltà non l’hanno
mai fermata, anzi la stimolano a fare sempre di più, sempre meglio e a
combattere come una vichinga.
- DUMB BLONDE: potremmo definirla la rivincita delle
bionde o comunque, sicuramente, quella di Avril. Ci vuole dire che la Avril
ragazzina non è morta, è solo cresciuta, ma è sempre dentro di lei pronta a
tornare e a dimostrare tutta la sua grinta da ragazzina punk ribelle. Si è vero
lei è Bionda, ma non è stupida e soprattutto non è una Barbie. Grande Avril!
-
TELL ME IT’S OVER: “Dimmi che è finita, se è
davvero finita”, tutta la canzone ruota su questo ritornello. Questo testo,
descrive la classica storia tira e molla, dove finchè uno non mette un punto
fermo non si capisce mai se è davvero finita oppure no. Una delle canzoni che ha
anticipato l’album e che lo ha saputo coscienziosamente traghettare verso il
successo.
- HEAD ABOVE WATER: è una preghiera rivolta a Dio affinchè
la salvi e la guarisca. Un testo cantato con disperazione, paura e speranza. Direi
che Dio ha ascoltato Avril, l’ha salvata e l’ha aiutata a guarire ed ora Avril
può raccontare la sua malattia e può ancora emozionarci con le sue canzoni.
Possiamo
sicuramente considerarlo, come già accennato in premessa, l’album della
maturità di Avril, come artista, ma soprattutto come cantante.
Un album,
dodici canzoni, mille emozioni!
È stato difficile
per me essere totalmente imparziale, ma ci ho provato, cercando però di farvi
scoprire anche cosa mi ha emozionato di più e come ho preferito di questo
ultimo successo di Avril Lavigne.
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