I
Metamorfosi in Viola sono una band, Rock Alternative Indie Hard, che nasce nel
2006 sotto la leadership di Simone Osmari. Attualmente il progetto è incentrato sull’esperienza
solista del leader, con la continua collaborazione e il supporto di vari
musicisti che lo hanno accompagnato negli anni. Il 3 aprile 2018 è uscito,
sotto l’etichetta Alpha Records di Catia Giordano, il suo ultimo disco “Apology
of Good and Evil”, quasi totalmente strumentale.
- I hate your Gaze: un pezzo potente e grintoso,
anche se all’inizio l’ho trovato un po’ ripetitivo. Un brano strumentale dove
la chitarra e la batteria tendono a fare da padrone assolute. Un brano che mi
lascia un po’ l’amaro in bocca, troppo ripetitivo, sempre gli stessi motivi che
ciclicamente si ripetono. Troppo lungo per essere un brano solo strumentale.
- You went away as well in the end, did you see?: bello
l’intro di sinth che crea tensione e aspettative. Una canzone energica, una
canzone che fa venire voglia di sport e di movimento. Devo dire che mi piace
molto anche se è particolare come singolo e vi consiglio di ascoltarlo dalla
prima all’ultima nota e perché no trasformarlo nel pezzo che vi accompagnerà
ogni mattina per fare sport.
- The miserables: Bellissimo il sottofondo di piano
iniziale. Il titolo ci rimanda ad una grande opera letteraria “I miserabili” di
Victor Hugo. Mi immagino qualcuno che legge il libro in una sontuosa sala di
una biblioteca mentre qualcuno suona questo pezzo in sottofondo. Una melodia
emozionante che sa rende omaggio e giustizia ad un opera letteraria che è parte
della nostra cultura e che chiunque dovrebbe conoscere.
- You Jumped from the fifth floor of my building:
una canzone dedicata ad un’amica che si è suicidata. Una canzone che vedendone
il significato mi colpisce molto e devo dire che anche come base sa dare la
giusta emozione.
- You met my feeling: la prima canzone dove
finalmente sentiamo anche del cantato. Una canzone grintosa ma che sa creare
anche ambiente. Una voce bella, pulita e intonata, ma soprattutto piacevole da
ascoltare e che sa unirsi alla musica, creando un tutt’uno.
-
Tonight Tonight: un intro quasi afro, ma unico con
gli archi delle tastiere e la chitarra acustica che si viene ad unire creando
qualcosa di unico. Il cantato sembra nascere dagli strumenti stessi, raramente
ho sentito dei connubi di questo genere. Una canzone che a me sinceramente
ispira romanticismo e se devo dire al momento mi fa pensare ad una persona che
piano piano si sta facendo spazio nel cuore e nella mia anima anche se per ora
c’è molta diffidenza tra noi.
- In transhumance: sinceramente non mi piace come è
stata mixata... il suono non è pulito e dà l’idea di un vecchio vinile che
suona.
- The song of Tom: bella anche se a volte il suono
si pezza e risulta un po’ fastidioso…. per il resto una canzone quasi ambient,
molto particolare.
- The face of Melinda: “A perfect piano song”.
- Paranoid Android: parte subito con una forte
carica energica ma dolce allo stesso tempo e riesce a tenere questa carica fino
alla fine lasciandoti col fiato sospeso, senza mai essere ripetitiva o noiosa.
Nel complesso
il disco non mi è dispiaciuto anche se alcune canzoni probabilmente non le
avrei inserite, ma vi consiglio vivamente di ascoltare e seguire i Metamorfosi
in Viola, perché vale sempre la pena sentire degli artisti che sanno davvero
fare musica e al giorno d’oggi sono veramente pochi.
Grazie per la bella recensione
RispondiEliminaGrazie a te
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