sabato 3 dicembre 2011

Critica - Concerto TeleThon Rock - 1/12/2011 SettimoTorinese

E rieccomi qui a scrivere un altro articolo per voi, un pezzo molto combattuto questo, fino all’ultimo non sapevo se scriverlo o no… se pubblicarlo o no… i motivi di queste indecisioni sono tantissimi… ma soprattutto uno: le condizioni in cui queste band hanno suonato non erano proprio ottimali per non dire abbastanza disagiate. Da questo capirete che è stato molto difficile giudicarle, i problemi tecnici erano all’ordine della serata e alcune band forse avrebbero potuto fare meglio in condizioni migliori.
Ma dato che ho deciso di scrivere comunque l’articolo e di pubblicarlo, vedrò di essere oggettiva come sempre, ma tenendo anche conto dei problemi che c’erano a livello di organizzazione, quindi forse mi troverete un po’ più morbida del solito nei miei giudizi.

Dopo questo ampio preambolo iniziamo con la prima band, i Reality Escape. La cantante, una ragazza giovanissima, di soli 15 anni, che si chiama Giulia, è stata forse la voce più bella di tutta la serata e ha dimostrato di aver già una voce matura e formata. Le loro canzoni non parlano dei soliti argomenti trattati dalle band, o almeno non tutte, ma sanno parlare anche di argomenti impegnativi, come l’alcolismo. Nel complesso li ho trovati dei bravi musicisti e mi sembrano anche molto ben amalgamati tra di loro.

La seconda band, i Nitroside, non mi hanno entusiasmato particolarmente, la voce della cantante tendeva a voler prendere delle note che non le uscivano e, inoltre, era completamente sovrastata dagli strumenti, anche se il microfono era al massimo come amplificazione. Le canzoni erano tutte in lingua inglese.

La terza band, ormai per i lettori assidui del mio blog è una vecchia conoscenza, i Faifem. Come ben saprete dai vecchi articoli il bassista dei Faifem, Luca, adora mascherarsi e interpretare un personaggio diverso ogni concerto, e stavolta ha sfoggiato un costume da Super Mario. Li ho trovati, come al solito, bravi e sempre più uniti tra loro, inoltre, li ho trovati comunicativi. Durante il loro spazio hanno anche saputo intrattenere e far ridere il pubblico con delle battute molto autoironiche.

La quarta band, gli Steal Emotions, una band che penso conoscete già, sono stati forse il gruppo più sfortunato della serata, quelli con più problemi tecnici: la seconda tastiera di Gaudì, caduta in precedenza, non si accendeva più; la chitarra di Momo a cui salta una corda durante l’esibizione. Diciamo che sfortunati è ancora un’espressione buona  per definirli dopo questa esibizione. La batteria, alcune volte, era fuori tempo. La voce, ha avuto qualche problema di intonazione  in qualche pezzo, ma probabilmente non era totalmente colpa del cantante anche perché la voce non gli arrivava nelle cuffiette quindi non riusciva a sentirsi per potersi correggere. Speriamo che gli vada meglio al prossimo concerto. Dopotutto però hanno saputo farmi emozionare come sempre.

L’ultima band, sono stati gli Infranti Muri, una band di cui vi avevo parlato l’anno scorso in occasione di “Sanremo Giovani” . Prevedendo i problemi tecnici hanno lasciato a casa l’elettronica e si sono esibiti, come hanno detto loro stessi con degli arrangiamenti “anni ‘70” dei loro pezzi, che io ho trovato molto belli. Li ho trovati molto bravi e molto preparati, addirittura meglio dal vivo che sul cd. Secondo me si meritano di arrivare ancora più in alto e di fare successo. Inoltre, sono stati quelli che erano sempre lì a dare aiuto alle altre band e a sistemare il palco.

Non ho mai trovato tanta difficoltà a tirare le conclusioni dei miei articoli, ma in questo caso qualche difficoltà in più c’è, quindi vi lascio con solo un pensiero, anzi una speranza.
Spero vivamente che nei prossimi concerti ci sia un’organizzazione migliore e che questi ragazzi possano sempre suonare in condizioni migliori di queste.

domenica 27 novembre 2011

"Riflessi d'Autunno" - "A Chance to be Romantic" - Commento

In questo articolo, voglio parlare del nuovo singolo di una band emergente, "Riflessi d'Autunno" degli "A Chance to be Romantic".
Stamattina, quando ho sentito per la prima volta questo brano mi sono veramente emozionata, fino a farmi venire i brividi, a tal punto da spingermi a scrivere questo articolo, per condividere con voi le mie opinioni.
"Riflessi d'Autunno", una canzone, molto dolce e romantica. La melodia non è molto originale, ma sa prendere e far innamorare. La tecnica, sia nella voce che alla chitarra, la trovo buona.
Ho potuto, con grande piacere, notare che, questa band, ha dimostrato una maturità maggiore e una crescita musicale notevole rispetto alle loro precedenti canzoni.

giovedì 20 ottobre 2011

Critica concerti Avril Lavigne, HugaFlame e Modà a Torino!

Ciao ragazzi, rieccomi qui a scrivere per voi, come promesso. Questo articolo riguarderà le recensioni di non uno, ma ben 3 concerti: quello di Avril Lavigne a Torino, quello degli HugaFlame, sempre a Torino, e dei Modà, nuovamente a Torino.

Iniziamo dal primo che ho citato, quello della cantante ventisettenne canadese, Avril Lavigne. Il concerto è stato l’8 settembre a Torino, data per me indimenticabile, poiché io seguo quest’artista dal suo esordio, cioè dal 2002 e poterla vedere live per è stato il realizzarsi di un sogno, ma non sono qui per fare idolatria di un idolo, ma per criticare oggettivamente questo concerto tanto atteso dai fan italiani. Nei giorni precedenti il concerto su internet guardavo cosa dicevano i fan sulle esibizioni live della cantante e tutti sostenevano che dal vivo era deludente e poco intonata. Al contrario, durante il concerto ho potuto riscontrare che tutto ciò era falso, poiché si qualche steccatura piccola c’è stata, ma nella normalità, nessuno è perfetto, ma non ne sono rimasta per nulla delusa, anzi a mio giudizio è stata una performance veramente ottima. Fossimo a scuola il mio voto sarebbe stato un 9 pieno se non quasi un 10. Al contrario delle date di Milano e Roma che erano quasi Sold Out, quella di Torino si c’era gente ma occupavano solo il parterre e il primo anello del Palaolimpico, quindi, penso, una grande delusione per la cantante, non sostenuta a sufficienza dai suoi fan durante questa data, in una città e in un paese da lei molto amati. Il concerto è stato molto emozionante e le atmosfere, studiate perfettamente, sapevano far emozionare. Speriamo per tutti i fan della cantante di non dover aspettare altri 10 anni per poterla rivedere in Italia.

Il secondo concerto citato, quello di un gruppo rap varesino, gli HugaFlame. Inoltre quella sera si sono esibiti anche le giovani leve della HugaFamily, come Dr.Jakie, HegoKid e VodaLove. Tutti ragazzi molto preparati e soprattutto con grande passione per il loro lavoro. Il mio augurio per loro è che il nuovo disco vada bene e che continuino a spaccare di brutto.

L’ultimo concerto a cui ho assistito, quello di una band che ormai è sulla cresta dell’onda da qualche anno, i Modà. I loro concerti, che se ne dica, sono capaci di coinvolgere straordinariamente il pubblico, facendolo sentire addirittura protagonista. Una data Sold Out, ma questo penso che conoscendo questa band non sia un segreto. Le fan, di tutte le età, li aspettavano fuori dai cancelli fin dalle 8 della mattina. Il concerto è stato molto emozionante e, persino io, devo dire, che non sono una loro fan, sono scoppiata a piangere su alcune canzoni, specialmente una, Favola, la canzone con la quale il loro sogno è iniziato e con la quale migliaia di fan si sono innamorate di loro. E speriamo che continuino a darci mille e mille emozioni, anche se nel campo si vocifera che la band, che ha cambiato da poco casa discografica, voglia prendersi un periodo di pausa, e il motivo sarebbe, secondo le fan, un’improvvisa voglia di paternità del leader e cantante della band Kekko.

A tutte queste band voglio augurare il meglio e di continuare a fare successo emozionando le loro fan come solo loro sanno fare.  

domenica 31 luglio 2011

Eva Jeans &The Cats

Il 25 di luglio si sono esibiti a Nichelino, durante una sagra, gli Eva Jeans & the Cats, facendo divertire e intrattenendo il pubblico, anche con battute che io definirei da cabaret. Sicuramente sanno stare sul palco, ridere e scherzare col loro pubblico, ma per quanto riguarda il canto ce né da dire, anche se loro stessi ammettono i propri errori durante il live, creando dei momenti di cabaret e di divertimento.
I due cantanti, un uomo e una donna, hanno livelli di tecnica e di preparazione molto differenti.
L’uomo, Seba, non ha una grande tecnica, ma si amalgama bene col resto del gruppo che ha più o meno le sue stesse capacità, che però rischiano di frenare la carriera di Ale, la cantante, la quale ha una bella voce e molta tecnica, anche se dovrebbe limitare gli urli che fa ogni tanto cantando, perché rischia di rovinarsi la voce.
Sicuramente un gruppo con una grande grinta e passione.
In generale con le loro traduzioni di famosissime canzoni inglesi hanno saputo farci divertire e ballare, ma, personalmente, curerei di più la tecnica. Inoltre, eviterei di far cantare il chitarrista e darei maggiore spazio ad Ale che con la sua bellissima voce potrebbe sfondare veramente.

venerdì 29 luglio 2011

“Kick Ass Tour” - Sabato 14/05/2011 – Torino

Una serata veramente oltre ogni aspettative, tre band che hanno suonato oltre ogni limite, quasi alla perfezione.

La prima band ad aver suonato sono stati gli About Wayne , un gruppo romano, bravo, come ormai non esistono più.
Hanno aperto il concerto con un’intro di musica classica (figaro), molto bella.
La prima canzone è stata eseguita in inglese. La batteria batte il tempo maestralmente accompagnando gli altri strumenti e la voce del cantante. Il cantante possiede un estensione vocale abbastanza ampia e molta tecnica.
La seconda canzone, sempre in inglese, è molto dolce, ma allo stesso tempo molto hard - rock. La batteria dà il tempo agli altri strumenti formando una melodia dura ma orecchiabile allo stesso tempo. La voce è stilisticamente e tecnicamente perfetta, riesce a passare da una tonalità all’altra, da una tecnica all’altra, dagli urli al canto senza alcun errore, senza alcuna imprecisione.
La terza canzone è stata “Fritz”. Riescono a mescolare canzoni dolce al loro inimitabile e ineccepibile hard – rock. Una voce graffiante  soprattutto nelle note basse. In alcuni punti quando c’è la seconda voce, la seconda sembra l’eco della prima, non si nota che sono due persone diverse. Bella estensione vocale entrambi.
La quarta canzone è stata cantata sempre in inglese. Che dire … è stata perfetta in ogni parte, come sempre. Il chitarrista qui spacca da paura e ci dimostra tutta la sua bravura specialmente nei piccoli assoli.
La quinta canzone ha avuto un attacco molto duro che finisce per addolcirsi, ma non troppo. Voce molto controllata e sempre perfetta in tutto. Se la perfezione non esiste, qua con la sua voce ci avviciniamo da paura a questo concetto.
La sesta ed ultima canzone, è stata sempre cantata in inglese. Un po’ più lenta rispetto alle altre. Dimostra molta tecnica e preparazione ed ha un controllo totale della voce. Belli gli acuti che danno quasi un senso di dolcezza al tutto, pur essendo una canzone hard – rock. Molto bello e d’effetto l’urlo finale.
Mi dispiace quasi ammetterlo, ma non sono riuscita a trovare né errori né difetti.

La seconda band ad aver suonato sono stati gli Airway, una band veneta molto talentuosa e grintosa.
La prima canzone, cantata in italiano, e molto melodica e ogni strumento tende a completarsi con l’altro. Entrambe le voci sono perfette, anche se io personalmente preferisco quella di Sandro. Il bassista tende ad avere qualche imprecisione nella voce.
La seconda, Cali di Tensione, sempre in italiano, e molto curata sia come sound che come testo. Qualche imprecisione nella voce del cantante/bassista.
La terza, Spring Time, è molto melodica e grintosa allo stesso tempo. Qui sanno davvero dimostrarci quanto valgono e quanto possono darci.
Nella quarta canzone dimostrano di avere grande grinta e anche se le due voci singolarmente non sono un gran ché, quando si uniscono, in questa canzone, creano un’unica voce che è stupenda.
Nella quinta, una cover, di rock’n’roll robot, dimostrano una perfezione sia tecnica che stilistica sia nella voce che negli strumenti.
La sesta, Sei This Life, è molto dolce e sembra quasi un lento rispetto alle altre canzoni, soprattutto all’inizio, poi si movimenta, pur tenendo sempre la propria dolcezza iniziale. Molto curata stilisticamente sia nella voce che negli strumenti.
La settima ed ultima canzone, Mai Più, è grintosa e bella. Con questa canzone, sicuramente, sanno conquistare il pubblico. Una canzone da ballare, da saltare e che fa venir voglia di scatenarsi alla grande. Con le sue inflessioni metal è una canzone molto particolare e bella allo stesso tempo.

La terza band ad aver suonare sono stati gli Electrick Diorama, un gruppo che ha l’elettronica nel sangue e che sul palco sa essere molto ironica.
Il loro è uno stile molto elettronico e tutto da ballare. Non c’è stacco netto tra una canzone e l’altra. Sanno dominare appieno la scena. Hanno chiuso con una grinta che supera quella iniziale. A mio parere sono fenomenali nel loro genere.


martedì 10 maggio 2011

Fior di Fiera – Baricella 2011: L’evento musicale dei giovani per i giovani e per le band emergenti ….

Fior di Fiera, uno degli eventi più importanti creati in Italia per le band emergenti, che vogliono provare a farsi conoscere sempre più e a sfondare, anche grazie al fatto di poter suonare con una band famosa e davanti ad un grande pubblico.
Quest’anno c’erano delle band preparate e degne di stare su quel palco, ma ora andiamo ad analizzare le loro performance live.
Steal Emotions:
Questi quattro ragazzi torinesi hanno aperto il concerto, e ci hanno fatto sentire delle canzoni molto dolci e d’amore.
La prima è stata “Non potrai vincere”, un inedito, non presente nel disco. Si sente l’abbassamento di voce del cantante della band, Momo, e qualche steccatura. Ottima tecnica agli strumenti dimostrata dai chitarristi, Daniele e Momo, e dal tastierista, Gaudi. Purtroppo lo stesso non possiamo dire del batterista che tendeva ad andare per i fatti suoi e, inoltre, il suono della batteria sovrastava quello degli altri strumenti. La parte con gli archi risulta molto dolce e romantica. Nel complesso, comunque, è stata una bella esecuzione.
“Stai con me”, molto bella, anche se eseguita un’ottava sotto rispetto a quella del disco, ma ciò non toglie magia e romanticismo alla canzone, anzi in un certo qual modo li aumenta e li accentua. La prima e la seconda voce non erano sempre a tempo.
“Niente”, canzone che racconta di un amore finito, di cui però non si ha rimpianti. A causa dell’abbassamento di voce ci sono stati dei tagli specialmente negli acuti e anche la “a” di finirà è stata tagliata. Continua a sentirsi prevalere la batteria sugli altri strumenti e questo tende a rovinare la melodia della canzone.
“L’amore non ha distanze”, eseguita con un nuovo arrangiamento che rendeva la canzone molto più dolce e romantica. Voce bassa, ma veramente adatta per questo pezzo. Un’esecuzione perfetta, direi.
“Dove le storie nascono”, di questa hanno eseguito solo il ritornello, ma ci hanno dato un assaggio di una canzone romantica e soprattutto molto sentita dalla band e in particolare dal cantante. Qualche piccola stecca c’era, ma non molto marcata.
Violet:
Due ragazzi di Lucca, cha hanno tentato di farci innamorare delle loro canzoni e di dimostraci il loro talento.
La prima canzone è stata “Una storia ad occhi aperti”. Voce molto graffiante, con qualche imprecisione tecnica, invece bella quella agli strumenti.
“Destino”, una canzone molto dolce, specialmente nella parte iniziale, la voce unita al piano la rendono unica e di una dolcezza infinita, ma l’introduzione della batteria rovina la dolcezza di questa canzone che, invece, sembra essere fatta apposta per tastiera e voce.
“Metamorfosi”, qui sono presenti piccole stecche qua e là e la batteria tende a sovrastare gli altri strumenti.
“Viva la mamma”, in questa canzone la voce non mi convince e in alcuni punti manca totalmente di tecnica e tende a steccare. Per quanto riguarda la musica hanno fatto un’esecuzione perfetta.
“Destinazione vero amore”, sicuramente una canzone molto ballabile. Il cantante è carente di tecnica e tende a steccare, ma allo stesso tempo, la sua voce, si amalgama bene con la base musicale. Una melodia che ti prende e ti fa venir voglia di ballare.
Smoking Kills:
Una band vicentina, che con i suoi inediti e le sue cover ha saputo conquistare e far ballare tutto il pubblico di Baricella.
La prima canzone è stata “Non tornerà”, un sound molto commerciale. Il cantante non dimostra di possedere grande tecnica ed è un po’ calante di voce, ma è molto accattivante nelle movenze e sa conquistare il pubblico.
“Tu lo sai”, un genere dolce e ballabile. Sono presenti steccature e ogni tanto il cantante tende ad andare fuori tempo.
“La notte”, cover, eseguita molto bene, tanto che sembravano davvero i Modà. Anche qui, il cantante, tende a steccare, ma nello stesso tempo sa coinvolgere il pubblico e farsi amare.
“Stringimi”, una melodia d’amore e molto ballabile. L’esecuzione degli strumenti è stata perfetta, ma il cantante, come sempre, tende a steccare.
“Il primo della classe”, un motivetto che ti rimane in testa e continui a canticchiare, su un tema molto d’attualità per i giovani. Una canzone movimentata e stilisticamente e tecnicamente bella. Da parte del cantante ci sono state, specialmente negli acuti, delle imprecisioni vocali.
“Re Matto”, cover, eseguita in modo perfetto, che, a mio parere, era migliore dell’originale cantata da Marco Mengoni.
Her:
A questa band devo riservare qualche attenzione in più perché sono state penalizzate dal brutto tempo e hanno dovuto improvvisare un duo acustico con chitarra e voce.
Complimenti per aver voluto suonare comunque anche sotto la pioggia e senza mai aver provato prima le canzoni in duo acustico. Che dire … esecuzione e tecnica perfette.

Il concerto si è concluso con i Sonohra, che si sono esibiti in duo acustico. Beh … non posso far passare inosservata la loro esecuzione perché raramente ho sentito una performance così sentita e perfetta sia dal lato tecnico che stilistico. Questa volta, devo dire, che i due fratelli veronesi si sono veramente superati!

Beh … avendo passato la giornata nel backstage con le band ho potuto notare la solidarietà e la fratellanza che c’era tra di loro e questo dimostra la riuscita di questi eventi. Mi sono resa conto però della carenza di organizzazione da parte di chi ha organizzato l’evento.  

domenica 24 aprile 2011

Critica a "Imagine" di "Avril Lavigne"

Imagine è il brano più celebre scritto da John Lennon, dopo il suo scioglimento dai “The Beatles”, pubblicato nel 1971. E’ uno dei brani più belli della storia della musica rock.
Numerosi sono gli artisti che ne fecero cover o la tradussero e cantarono in altre lingue.
Noi ora andremo ad analizzare e vedere la cover fatta da Avril Lavigne.
Questa cover fu realizzata dall’artista canadese nel 2007 e riproposta da lei stessa anche durante i tour del 2008 e del 2009.
E’ lodevole la somiglianza con l’originale. Ancora una volta l’artista canadese ha saputo regalarci una cover perfetta e attinente con l’originale come già precedentemente aveva fatto nel 2006 con la canzone  “knocking on heavens door”.
La dolcezza di questa canzone si mescola con la sottile, calda e dolce voce della cantante creando una melodia di infinita dolcezza e un romanticismo che va oltre quello della canzone originale.
E così ancora una volta possiamo dimostrare che se fatte bene le cover valorizzano e non rovinano le canzoni, quindi dobbiamo ringraziare questa cantante per averci fatto riscoprire questo grande classico della musica rock.

domenica 27 marzo 2011

Recensione del concerto dei Sonohra del 25/03/2011

Il 25/03 c’è stato al Palariso di Isola della Scala (VR) il concerto di una delle band più amate nel mondo, i Sonohra.
Sono saliti sul palco tutti e due molto gasati, specialmente il biondino. Hanno aperto il concerto con la canzone “Love Show”, cantata e suonata magistralmente.
A seguire hanno cantato “Who I am” e l’hanno dedicata a tutti i cowboy come loro, ma cowboy in che senso? (Questa ce la dovranno spiegare) Ma andiamo ad analizzare l’esecuzione e non perdiamoci con la presentazione. Nel pezzo in cui hanno cantato insieme abbiamo assistito a una leggera stecca di Luca nell’acuto, e nel secondo assolo a un leggero errore di Diego. Luca era molto sciolto sul palco a differenza del fratello che sembra come impietrito.
“Ama ancora”, l’emozione che trasmettono con questa canzone è indescrivibile, un’esecuzione perfetta, qui anche la voce di Luca dà un perfetto aiuto a quella del fratello.
“M’illumino diverso”, Luca sbaglia gli attacchi col fratello, purtroppo qui parte sempre in ritardo con la voce.
Ma adesso uno scoop … Luca non si ricorda la scaletta e per annunciare la canzone successiva ha dovuto guardare … ammettendolo anche lui, di non ricordarsela, beh… può capitare.
“Cinquemila mini mani”, canzone dedicata alle fan, non mi piace tantissimo come pezzo, ma ha forti sonorità blues. L’esecuzione live si discosta molto dalla versione dell’album, è molto più lenta, e secondo me, era meglio la versione incisa nell’ep.
“Baby”, perfetta, ancora megliore dell’esecuzione di Sanremo dell’anno scorso.
“Liberi da Sempre”, un ritorno al passato, a quando suonavano al Franciscus di Bardolino. Una canzone sicuramente molto dolce ed emozionante, sentita live, fa, addirittura, piangere. Un’esecuzione eccellente, dove hanno saputo dimostrare appieno il loro talento. Il finale, anche se diverso da quello della canzone incisa nel disco, è molto bello.
“Before you kiss me” , molto bravi in questa cover, ma si sa, forse, sono più bravi nelle cover.
“Sweet home chicago”, devo dire che il blues è un genere che gli si addice molto, forse dovrebbero fare oltre che rock anche blues. Possiamo affermare che Luca ha sicuramente una vocalità molto blues.
“Salvami”, una delle canzoni preferite dal duo veronese, che hanno voluto dedicare a tutti gli angeli rimasti sulla terra. Nella parte iniziale si sentiva l’eco che storpiava la canzone. Nonostante ciò, sono riusciti ugualmente a trasmettere appieno il profondo significato di questa canzone, anche se c’erano degli errori di Luca. Molto dolce all’inizio, ma rovinata sul finale dalle chitarre troppo rock.
“Prendimi adesso”, una canzone che sinceramente come significato non approvo, poiché avendo un target di fan molto giovani, la trovo diseducativa. Comunque nel complesso bell’esecuzione, senza grossi errori, solo piccoli e insignificanti di Diego, forse dovuti alla tensione.
Poi hanno eseguito una cover, di cui non conosco il titolo, in cui cantava solo Luca, devo dire che lì’esecuzione non mi è piaciuta granché, anche se la canzone era molto bella. Sul palco, sicuramente, sa muoversi, un rocker completo e matto allo stesso tempo.
“In my immagination”, in questa canzone le loro voci si mescolano in un duetto che ci lascia senza fiato, ottima tecnica sia alle chitarre che alla voce.
“There’s a place for us”, bravi, veramente molto bravi, ci hanno saputo dare le stesse emozioni del video.
“Cut me loose”, bravi ma non eccezionali, bella tecnica alle chitarre, che ogni volta riescono a provocarci mille brividi.
“Good luck my friends”, bell’esecuzione, peccato le stecche di Luca nel suo assolo.
“Set me free”, non ci sono grossi errori, ma non mi sono piaciuti particolarmente e non hanno saputo trasmettermi nulla.
“The truth is gone”, bad blues, cantato magistralmente da Diego, un inglese perfetto, senza alcun errore.
“Love is here”, cantata metà inglese e metà in italiano, perfetta davvero, sicuramente una canzone in cui sono molto bravi e sanno dimostrare davvero quanto valgono e le loro potenzialità. Le voci dei due fratelli, in questa canzone, come in poche altre, si sanno mescolare in un'unica stupenda voce che è capace di farci emozionare e di farci venire i brividi e le lacrime agli occhi.

Beh… siamo arrivati alla fine del concerto, è ora di dare un giudizio complessivo sulla serata; vi chiederete sarà un giudizio positivo o negativo?
Nel complesso, direi che è più che positivo, non ci crederete ma è così.
Bravi, bravi, bravi.

sabato 19 marzo 2011

Far Away: nuova rivelazione?

I Far Away sono un gruppo emergente genovese composto da: Luca Palmieri (voce), nato a Genova l’11 agosto 1989 e Stefano Fasce (chitarra), nato a Genova il 30 ottobre 1989.
La passione per la musica c’è sempre stata nei loro cuori, ma è sbocciata nell’estate del 2009 dopo aver trascorso 5 anni insieme tra liceo e conservatorio.
Le loro prime canzoni, che noi andremo ad analizzare, sono: “Oggi tocca a me” , “Provami a prendere”, “Solo con te” e “La notte ti illumina”.

“Oggi tocca a me”

Questa canzone nelle sonorità e nel testo ricorda, anzi, sembra quasi imitare, la canzone “Adrenalina” dei “Finley”. Quasi fossero un gruppo cover dei Finley.
Luca deve stare attento alla voce, piuttosto le facciano più lente, ma quando velocizza tende a sbagliare.
Bellissimo e dolcissimo il pezzo a pianoforte, che dà un senso di dolcezza e romanticismo alla canzone.

“Provami a prendere”

Continuano a ricordarmi sempre di più i Finley, sia come voce che come sonorità.
Un’intro molto dolce a chitarra che non viene rotta dall’attacco degli altri strumenti, ma, anzi, rafforzata.
Una canzone dolce e passionale, d’amore e molto romantica.

“Solo con te”

Forse la canzone più dolce e romantica che abbiano scritto, e, anche, la più conosciuta.
In questa pronunciano le parole che ogni ragazza ha sempre desiderato di sentirsi dire dal proprio innamorato.
Qui finalmente abbiamo un distacco dai Finley e capiamo veramente chi sono e quanto valgono questi ragazzi, sicuramente potrebbero fare di meglio, ma già così dimostrano di avere passione e talento, e le emozioni trasmesse da questa canzone sono talmente tante che sarebbe impossibile descriverle tutte, non basterebbe una vita per descriverle tutte.  
Luca deve lavorare ancora molto con la voce ed eliminare quei piccoli difetti di pronuncia dati dall’accento regionale, però la particolarità del suo timbro di voce, da un so che di particolare alle canzoni.

“La notte ti illumina”

Altra canzone molto romantica, però il suo romanticismo c’è solo nel testo perché la base non lo è altrettanto.
Qui di nuovo Luca tende a correre toppo con la voce e a sforzarsi facendo dei piccoli errori, dovrebbe cercare di rispettare di più il proprio timbro e capire che anche se non corre sono belle lo stesso le canzoni.

Nel complesso posso dirvi che sono due ragazzi pieni di talento e voglia di riuscire e secondo me faranno molta strada.
Secondo me sono veramente una nuova rivelazione e spero di vederli a Sanremo l’anno prossimo.
Bravi ragazzi, continuate così, continuate a farci emozionare e innamorare con le vostre dolci canzoni.

lunedì 14 marzo 2011

Critica a "There's a place for us" dei "Sonohra"

http://www.youtube.com/watch?v=eDJ030gbTv0

Una delle più belle colonne sonore di tutti i tempi, realizzata da uno dei gruppi italiani più seguiti del momento, quasi più seguiti all’estero che in Italia, i Sonohra.
La pronuncia inglese dei due fratellini veronesi è perfetta, non si direbbe che siano italiani, ma si potrebbe pensare, addirittura, che siano madre lingua inglesi.
Una tecnica e uno stile davvero inimitabili, le loro voci, unite insieme, formano un’unica, stupenda e melodica voce, che è capace di far emozionare e di dare maggiore intensità alla già bellissima base musicale.
Diego, anche in questa canzone, dimostra di essere uno dei migliori chitarristi di tutti i tempi, ma bisogna fare i complimenti, anche, a Luca perché è davvero molto bravo come seconda chitarra e seconda voce, pur non avendo il talento del fratello minore. Il video è veramente molto bello, i pezzi con i due fratelli che cantano sono mescolati maestralmente con le immagini del film, creando un connubio che lascia senza fiato e ci sa far emozionare, anche se, a quei due, servirebbe un corso di playback, perché sono veramente anti-sgamo … ahahahah!!!

Critica alle canzone "Ti ho trovata?" di "Gerardo Pulli"

http://www.youtube.com/watch?v=62_oEb-8jv0

Mi ricorda molto Alex Britti…. Una voce roca e graffiante, una grinta che si può avere solo alla sua età, una voglia matta di riuscire nella musica, con la sua musica… questo è Gerardo Pulli!
Sinceramente preferivo le sonorità della canzone “Caldo”, ma anche in questa ci ha saputo dimostrare di saper scrivere testi che sanno trasmettere e di saper essere un bravo cantautore, e in Italia di giovani ce ne sono ancora pochi…
Una canzone d’amore, un amore quasi morboso per una ragazza… che lo lacera e lo prende completamente… ma chissà chi è questa tipa, tanto fortunata da avere le attenzioni di Gerardo?!?!?
Beh ascoltatelo, ne vale la pena!!!!

Critica alla canzone "Come faccio" di "Stone Litzard"

http://www.youtube.com/watch?v=be6XXdKv2lE

Sicuramente una bella serenata…. una serenata rock… 
La tecnica non è sempre presente, sembra una cosa a lui sconosciuta ogni tanto… 
L’estensione vocale che usa, sforza la sua voce, dovrebbe tenersi più basso e rispettare la sua estensione vocale…
E qualche passo della base musicale sembra copiato da altre canzoni….
Almeno questo secondo il mio parere….

venerdì 11 marzo 2011

Traduzione "Let go" dei "Sonohra"

Mi ricordo di giorni migliori
quandi gli oscuri uccisero i miei sogni
mi hai privato dei miei bisogni
rinuncia a me e me ne andrò
io so che non ti darai su me
ti diverti a farmi male
sembra che non puoi smettere di ingannarmi ma solo lasciare andare tutto
Ho attraversato la linea di ritorno dalla gioia al dolore
un centinaio di volte e poi di nuovo
Sto combattendo voci nella mia testa, basta lasciare andare tutto
perché non mi vuoi sentire?

lasciami uscire, io sono senza speranza e affondo
io sono rimasto a soffocare avrei dovuto saperlo
occhi come il ghiaccio, congelando le mie vecchie speranze, non c'è più niente
non devi pentirtene.
Mi secca l’ultimo che non ti ho mai mostrato
per favore lasciami libero.

La mattina rompe un altro giorno
mi trova annegando nel mio dolore
io so che non ti darai su me
ti diverti a farmi male
sembra che non puoi smettere di ingannarmi ma solo lasciare andare tutto
Ho attraversato la linea di ritorno dalla gioia al dolore
un centinaio di volte e poi di nuovo
Sto combattendo voci nella mia testa, basta lasciare andare tutto
perché non mi vuoi sentire?

lasciami uscire, io sono senza speranza e affondo
io sono rimasto a soffocare avrei dovuto saperlo
occhi come il ghiaccio, congelando le mie vecchie speranze, non c'è più niente
non devi pentirtene.
Mi secca l’ultimo che non ti ho mai mostrato
per favore mi lasci libero.

Spero che tu realizzi,
tu ti aspetti sempre di più,
Comunque ho provato duramente,
è il momento di dire addio

lasciami uscire, io sono senza speranza e affondo
io sono rimasto a soffocare avrei dovuto saperlo
occhi come il ghiaccio, congelando le mie vecchie speranze, non c'è più niente
non devi pentirtene.
Mi secca l’ultimo che non ti ho mai mostrato
per favore mi lasci libero.

giovedì 24 febbraio 2011

Intervista agli Infranti Muri

Uno dei gruppi rivelazione tra i tanti che quest’anno hanno presentato domanda per poter accedere su quel palco tanto agognato e sognato, quello del festival di Sanremo. Loro sono gli Infranti Muri, una band di Asti, che nella carriera saprà farsi valere. Ma ora andiamo a vedere come hanno risposto alle mie domande…

Come nasce questo nome? E cosa vi ha portati a sceglierlo?
“Il nome nasce dal nostro approccio positivo di fronte alle difficoltà o agli ostacoli che troviamo lungo il nostro cammino. L’abbiamo scelto perché vogliamo dare un significato al nostro progetto musicale che possa rispecchiare noi stessi.”

Come vi chiamate? Quanti anni avete? Di dove siete? Fidanzati? Hobby, Sport? Ruolo nella band? Cosa avete studiato o cosa studiate?
“Francesco, 25 anni, vicino ad Asti ma non proprio vicino, non fidanzato, giocare ai videogiochi, andare in palestra, batterista, musica e commercio estero.
Giacomo, 20 anni, Asti centro, non fidanzato, dipingere, pratico il sonno profondo, chitarrista, liceo artistico e accademia delle belle arti.
Claudio, 24 anni, Asti periferia, non fidanzato, andare in moto, nuoto, cantante, musica e scienze motorie.
Lee, 20 anni, vicino ad Asti, non fidanzato, comporre musica dubstep, sciare, bassista, elettronica e telecomunicazioni.”

Sogno nel cassetto?
“Francesco: avere una casa sperduta tra le montagne in cui rifugiarmi per scrivere musica e coccolare i miei gatti.
Giacomo: non averne.
Claudio: battere Valentino Rossi in una gara di moto GP.
Lee: fare un tour in tutto il mondo con tutto esaurito ad ogni data.”

Come nasce la vostra passione per la musica?
“E’ nata già quando eravamo piccoli, più come un divertimento e uno sfogo. Con il crescere dell’età ha iniziato a diventare una vera e propria passione al punto tale di portarci a desiderare di farne una professione.”

Da quanto tempo suonate? Esperienza artistica dagli inizi ad adesso.
“Il percorso è stato simile per tutti noi: anche se siamo insieme dall'estate del 2009 ognuno di noi suonava già in altri gruppi cover e non. Questo ci è servito per imparare a rompere l’emozione di essere su un palco e a sentirci a nostro agio davanti al pubblico.”

Cosa amate e cosa detestate degli altri?
“Amiamo il modo in cui riusciamo a lavorare e produrre insieme in armonia, anche se a volte a causa dello stress può capitare di sopportarsi un po’ meno.”

Progetti per il futuro (sia in campo lavorativo che non)?
“Tra poco uscirà il nostro primo album che sarà il frutto del nostro lavoro in studio. I progetti a breve termine riguardano sicuramente l’attività live che cercheremo di iniziare al più presto.”

Come è stato incidere il primo Ep?
“Il nostro primo Ep l’abbiamo registrato nell’inverno del 2009 ed è stata una esperienza formativa oltre che divertente. E’ stato interessante sentire per la prima volta i nostri pezzi suonare da uno stereo anziché da un amplificatore!”

Come è stato per voi risentire il vostro primo mastering? Cosa avete provato?
“Il mastering è la ciliegina sulla torta quando il lavoro di produzione è valido. La nostra prima sensazione è stata di grande impatto. Ci siamo sentiti potenti!”

Momenti importanti per la vostra carriera?
“Beh parlare di carriera per ora forse è ancora presto però siamo molto soddisfatti di ognuno dei passi che abbiamo fatto. L’evento che ricordiamo con maggiore piacere è stato l’inizio della collaborazione con la nostra casa discografca, la Bliss Corporation. Questo è stato per noi un passo di svolta perché ci ha permesso di iniziare a lavorare in modo professionale.”

Che rapporto avete con i vostri fan?
“A noi piace avere un rapporto sincero con le persone che ci sostengono. Sono loro le persone da raggiungere, da emozionare e questo crediamo sia il punto fondamentale quando si parla di musica o di arte in generale.”

Date future dove potervi vedere?
“Per il momento non c’è ancora niente di organizzato perché stiamo ultimando l’album, ma molto presto inizieremo l’attività live. Troverete tutte le informazioni sul nostro sito ufficiale www.infrantimuri.it

Casa discografica?“Fondazione Sonora, l’etichetta rock della Bliss Corporation di Torino.”
Il vostro manager?“Massimo Gabutti, anche produttore esecutivo della BlissCo.”
In che città vorreste suonare?“In qualsiasi città ci sia lo spazio per farlo, non ce n’è una in particolare. Sicuramente ci piacerebbe suonare anche al di fuori dell’Italia”

Come riuscite a conciliare musica, amici, ragazza, famiglia e tutto il resto?
“Eheheh…non sempre è una cosa facile, ma si può fare! L’importante è essere ben organizzati e imparare a sfruttare ogni minuto al meglio.”

Voi siete candidati per Sanremo giovani 2011. Come è nato questo vostro desiderio di andare a Sanremo? Cosa rappresenta questo festival per voi? Cosa vi aspettate dopo il festival?“In realtà l’idea è nata un po’ per gioco perché non potevamo sapere l’impatto che un genere come il nostro avrebbe potuto avere. Siamo veramente soddisfatti di essere arrivati fino a qui perché significa che siamo apprezzati per quello che facciamo e questa è la migliore soddisfazione. Dopo il festival ci aspetta tutto il mondo la fuori da invadere!”

Avreste mai pensato che un giorno sareste riusciti ad arrivare su quel palco tanto sognato e tanto temuto da tantissimi artisti?“Sanremo è entrato nella cultura italiana come il festival più vicino alla musica italiana. Non ci aspettavamo di arrivare su quel palco, o almeno non dopo così poco tempo dalla nostra formazione. Non ci abbiamo mai veramente puntato però sarà sicuramente un’ottima occasione da sfruttare al meglio.”
Chi sono le persone che durante la vostra carriera vi sono state più vicine? Chi vi è più vicino in questa nuova avventura a Sanremo?“Oltre alle nostre famiglie ci sono persone a noi molto care che ci hanno sempre sostenuto anche quando il nostro progetto era soltanto un’idea e quando non si parlava ancora nemmeno di registrare un demo, tanto meno di Sanremo. A loro va un grande abbraccio e tutta la nostra gratitudine.”

Siete voi a scrivere le vostre canzoni? Se, si chi di voi e a cosa vi ispirate?“Siamo noi a scrivere sia i testi che gli arrangiamenti. Le nostre canzoni nascono dall’unione delle esperienze di ognuno di noi. Le influenze principali vengono da gruppi internazionali di post-grunge tra cui Foo Fighters, 30 Seconds to Mars e artisti di musica trance come Dash Berlin o Tiesto.”
Avete un rito scaramantico? Se, si quale?“Non abbiamo riti scaramantici ma siamo ferrei sostenitori di un buon riscaldamento prima di salire su un palco per dare il meglio.”
Raccontateci un po’ di cosa parla la canzone che porterete a Sanremo e che emozioni provate quando la suonate e cantate.“Contro i giganti. E’ una canzone che parla di coraggio e della forza dell’unità quando si affrontano quegli ostacoli della vita che possono sembrare insuperabili come giganti. L’emozione è grande ogni volta che la suoniamo perché, come per tutte le altre nostre canzoni, noi ci identifichiamo molto in quello che diciamo nei testi attraverso la nostra musica.”

Chi sono per voi i “mostri sacri” della musica?“The Beatles, The Who, Miles Davis, Frédéric Chopin.”
Canzone preferita? Cantante o band preferita?
“Lee: canzone preferita DVNO dei Justice, cantante preferito Eddie Vedder.
Claudio: canzone preferita Iris dei Goo Goo Dolls, cantante preferito Steven Tyler.
Giacomo: canzone preferita Red Sky dei Thrice, cantante preferito Dave Grohl.
Francesco: canzone preferita One Time dei King Crimson, cantante preferito Axl Rose.”
“Canzone preferita della band Over There di Enrico Caruso, cantante preferito
Claudio Luisi.”
Cosa vuol dire per voi suonare? Cosa rappresenta per voi la musica?“La musica secondo noi è il miglior strumento per trasmettere le emozioni. Suonare per noi è la traduzione pratica di un grande sogno.”

Un gruppo che sicuramente saprà farsi valere e saprà far parlare di sé. Speriamo di vederli presto protagonisti di un tour mondiale, perché se lo meriterebbero davvero. Complimenti ragazzi!

lunedì 3 gennaio 2011

Intervista agli Steel Rain

In una delle ultime interviste del 2010… cioè l’anno che è appena finito… ho intervistato per voi questa band emergente: gli Steel Rain… una band che nei live certamente sa farsi sempre riconoscere, questo anche grazie al loro cantante Ivan… ma di tutti questi commenti e critiche ne riparleremo dopo aver visto come hanno risposto alle mie domande…
Prima di iniziare con le domande ci tengo a precisare che purtroppo ho potuto solo intervistare 4 membri su 5 della band…

Come nasce il nome “Steel Rain”?
Ivan: “Il nome “Steel Rain” deriva dall’unione di “November Rain” che è la canzone dei Guns’N’roses  con “Steel Dragons” che è il gruppo di un film che si chiama “Rock Star””
Luca: “Il nome “Steel rain” non mi piace”
Gianlux: “A me piace il nome “Steel Rain” ma non mi piace da dove deriva”

Quali sono i vostri nomi? Anni? Di dove siete? Che ruolo avete nella band? Studi? Hobby? Sport? Che musica vi piace? Sogno nel cassetto? Fidanzati?
Ivan: “Ivan, cantante, 20 anni, Venaria Reale (To), studio Logopedia all’università degli Studi di Torino. Pratico a tempo perso Jogging, palestra, spinning. Mi piacciono tutti i tipi di musica tranne Nino D’Angelo e Gigi D’Alessio. Il mio sogno nel cassetto è quello di diventare un grande cantante. Sono fidanzato.”
Marcello: “Marcello, batterista, 20 anni, Chieri (To), lavoro in un campeggio ad Avigliana. Non ho Hobby, mi piace suonare e ascoltare musica. La musica mi piace praticamente tutta però principalmente ascolto o elettronica o Hard Rock o i classici del rock degli anni ’80 o progressive. Il mio sogno nel cassetto è quello di poter gestire un locale e suonarci all’interno e vivere di musica. Sono single.”
Luca: “Luca, tastierista, 20 anni, San mauro torinese (To), studio Pianoforte e Jazz. Gioco a calcio. Ascolto tanta musica classica, poi ascolto di tutto, tranne Gigi D’Alessio e Nino D’Angelo. Il mio sogno nel cassetto è dirigere un’orchestra e anche scrivere colonne sonore per i film. Sono fidanzato.”
Gianlux: “Gianluca Giuseppe di Francisca, bassista, 21 anni, Mappano (To), studio Jazz e sto prendendo la laurea in Biologia molecolare cellulare. Il mio hobby è il computer, perché la musica la considero la mia ragione di vita. A me piacciono tutti i generi di musica. Il mio sogno è prendere la laurea, sposarmi e fare almeno 5 figli a cui insegnerò a suonare e suoneranno tutti quanti i una band e, inoltre, gestire un locale. Sono fidanzato.”
Enrico, il chitarrista, studia all’università.

Esperienza artistica dagli inizi ad adesso!
Ivan: “L’esperienza è molto bella, abbiamo suonato tante volte, almeno un paio di centinaia di volte solo nel torinese… adesso stiamo intraprendendo un progetto… oltre a suonare, inoltre, facciamo anche le comparse nei film. Abbiamo suonato con gli Electric Diorama, con i Melody Fall e con altre band. Abbiamo inciso 2 singoli. Stiamo elaborando un nuovo “Concept Album” che uscirà nel 2011. E adesso siamo in procinto di gestire un locale tutto nostro.”

Da dove nasce e quando è nata questa vostra passione per la musica?
Ivan: “Allora io fin da piccolo cantavo. Poi sotto l’influsso di Stefano (ex chitarrista degli “Steel Rain”) ho deciso di darmi al canto e in particolare al rock, ed ho iniziato a studiare canto.”
Marcello: “ Ho iniziato a suonare la batteria a 8 anni, è mio padre che mi ha spinto a farlo, all’inizio non volevo, ma poi dopo aver mollato per qualche anno, ho deciso di riniziare e mi sono innamorato di questo strumento.”
Luca: “Io ho iniziato a suonare il pianoforte quando avevo 9 anni, ho sempre suonato musica classica. La mia è una passione molto profonda, da qualche anno, per la musica classica e per la musica in generale. Infatti la musica rappresenta veramente tutto per me.”
Gianlux: “Io ho iniziato a suonare a 6 anni. Ma la vera passione è nata alle medie quando ho trovato un professore che mi ha fatto appassionare.”

Come vi siete conosciuti?
Ivan: “Io ho conosciuto Stefano, l’ex chitarrista, ha scuola, poiché eravamo in classe insieme. Stefano successivamente mi ha fatto conoscere Luca. E io ho fatto conoscere loro Gianluca. Poi Gianluca suonando in altre band ci ha fatto conoscere Marcello.”

Come è nata l’idea di questo gruppo?
Gianlux: “L’idea del gruppo è nata per caso all’inizio suonavamo io, Ivan e altra gente, poi siamo passati attraverso mille cambi di formazione, con quella attuale abbiamo trovato la stabilità che ci serviva, ma abbiamo cambiato almeno 5 componenti diversi.”

Ditemi qualcosa degli altri che amate e qualcosa che detestate!
Ivan: “Marcello pensa troppo in sala ci fa spaccare i timpani, ma è un batterista molto bravo, lo stimo come musicista. Luca hai miei stessi gusti a patto di ragazze, lo stimo come musicista e come compagno di sbronze. Gianluca non ha difetti, è una delle persone più buone in assoluto.”
Luca: “Marcello è pessimo, però al tempo stesso fa scassare. Ivan lo odio perché ci metto niente ad ubriacarsi, però è come un fratello, condivido ogni cosa con lui. Di Gianluca odio quando suona una determinata canzone, di difetti non me ne vengono in mente, ma è una persona davvero stupenda.”
Gianlux: “I pregi di ognuno sono tantissimi ed ho molta fiducia in loro. I difetti non c’è ne sono dal punto di vista umano, dal punto di vista musicale Marcello, Ivan, Enrico dovrebbero riprendere gli studi, Luca dovrebbe forse imparare a programmare la tastiera.”
Marcello: “Dal punto di vista umano secondo me non hanno difetti. Secondo me Ivan dovrebbe limitarsi un po’ e cercare di cantare anche un po’ più basso; Luca dovrebbe imparare a fare cose più semplici che però rimangano più in testa; Gianluca deve imparare a suonare meglio la batteria; Enrico deve accordare più spesso la chitarra.”

Quali sono i vostri progetti per il futuro in campo musicale?
Luca: “Io voglio finire gli studi e poi diventare concertista, se possibile, se no mi piacerebbe scrivere colonne sonore per i film.”
Marcello: “Voglio riuscire ad avere un minimo di successo con il gruppo, insomma da  guadagnare quel minimo per poter vivere però allo stesso tempo poter divertirsi, girare l’Europa, conoscere gente.”
Ivan: “Voglio fare l’album e aprire il nostro locale.”
Gianlux: “Fare successo con questa band, gestire il locale insieme a loro e fare un disco.”

Come è stato per voi risentire il vostro primo mastering?
“E’ stata un’emozione molto bella, molto forte… più che altro ci siamo rimasti tutti un po’ stucco perché ci immaginavamo dei suoni un po’ diversi. E’ stata molto positiva, una grande soddisfazione.”

Chi di voi scrive i testi e la musica?
“I testi li scrive Ivan e la musica la facciamo tutti insieme in sala prove”

In che città avete suonato?
“ Torino e d’intorni”

In che città vorreste suonare?
“In tutto il mondo”

Come riuscite a conciliare musica, amici, studio, hobby e ragazza?
Marcello: “Io non studiando, non ho la ragazza e non ho hobby quindi riesco facilmente a conciliare la musica con tutto il resto.”
Ivan: “Io non concilio le cose.”
Luca: “Io suono è basta, tutta la mia vita è la musica.”
Gianlux: “Purtroppo non riesco a conciliare tutto, infatti non so perché Giulia mi sta ancora dietro, visto che la posso vedere solo poco tempo alla settimana.”

Avete mai pensato di dedicare un singolo alla vostra città?
“Si e no… però direi le peggio cose”

Date future dove potervi sentire?
19/02 allo United Club (Corso Vigevano, Torino) con i Melody Fall

Cosa dire d’altro su questi fantastici ragazzi? Sono dei ragazzi molto umili e veri, spero che rimangano sempre così e sappiano farsi valere e rimanere sempre se stessi, anche se Ivan è un po’ egocentrico.
Ivan è un personaggio, per descriverlo non bastano le parole, una vocalità molto alta, molto simile a quella femminile, un po’ egocentrico, quando è sul palco è un pagliaccio vero e proprio sa farti ridere con le sue movenze e i suoi passi di brad dance e di hip hop.
Gianluca il tipico ragazzo che se lo vedi te lo terresti bene a distanza per i suoi capelli lunghi ma quando lo conosci capisci che è veramente un bravo ragazzo anche molto dolce; secondo me dovrebbe continuare a studiare ed approfondire lo studio del basso perché ha ancora tantissimo da imparare.
Marcello, che dire di lui, un visetto da bimbo, innocente e dolce allo stesso tempo; molto bravo alla batteria, ma se fossi in lui inizierei a studiarla seriamente e non da autodidatta perché di talento ne hai veramente tanto.
Luca, il classico figo, che sa di esserlo e lo fa notare, ma così rischia di perdere il suo fascino; un fenomeno alla tastiera e al piano, continua a studiare e tiene sempre la musica nel tuo cuore.
Enrico, un bravo e bel chitarrista e anche con una voce stupenda.
Dare un mio giudizio su questa band nel complesso è molto difficile, a livello umano li considero dei ragazzi stupendi, a livello musicale è difficile poiché sono  su livelli molto diversi l’uno dall’altro. Però mettendosi a studiare e continuando a suonare insieme secondo me riusciranno ad amalgamarsi sempre meglio tra loro e chissà magari un giorno riusciranno a sfondare ed a emergere. 

domenica 2 gennaio 2011

Intervista ad Alex Ferrise (ex DjOxa)


Cari lettori e lettrici, questa volta ho intervistato per voi un altro dj… beh… che vi posso dire… questo non è esattamente un dj emergente, ma lasciamo che sia lui a presentarsi e quindi vediamo come ha risposto alle mie domande…

Come mai da un nome d’arte sei passato al tuo nome?
“Primo perché io ho iniziato con Oxa nel ’99 praticamente all’epoca si usava molto inventarsi un nome e adesso nell’attuale 2010 è cambiato tutto, si usa molto di più il vero nome sia per motivi di una nuova tendenza che motivi burocratici perché  Oxa mi ha compromesso un po’ di situazioni complicate sia nel senso di far uscire i dischi con questo nome che era già popolare come “Anna Oxa” e poi mi è venuto per caso non so neanche perché lo scelto, solo perché mi suonava. E poi anche perché ho dovuto per dei motivi di SIAE il mio vero, Alessandro Ferrise, mi è più comodo per i diritti d’autore. E in più per una nuova sfida di far crescere il mio nome, visto che è il nome di mio padre di tenerlo in vigore negli anni, mi interessava di più proporre il mio nome nuovo, che oltretutto Oxa è stato spesso abbinato con Alessandro Ferrise in varie interviste in passato, nella radio in cui ho lavorato che è m2o in cui andavo in onda con  delle comparse… e niente questi sono i motivi… e poi me lo hanno consigliato perché avendo raggiunto l’età dei 28 anni forse Oxa era un nome  di quelli sai… un po’ nella mischia… da ragazzino, per avere anche un rapporto nuovo col pubblico adulto.”

Da dove nasce il nome DJ Oxa?
“Eh… da una nottata che non prendevo sonno…ero lì che mi scervellavo… e come se fosse caduto un fulmine a ciel sereno… e come quando si tirano i dadi e… o alla roulette ed esce un numero… e uscito quello che mi ha colpito…”

A che età l’hai scelto questo nome, Dj Oxa?
“Eh.. nel ’99 avevo praticamente 17 anni”

Come ti chiami? Anni? Di dove sei esattamente? Sogno nel cassetto?
“Ho 28 anni. Il mio nome è Alessandro Ferrise. Vivo a Orbassano, sono nato a Torino, il 24 settembre del 1982. Segno zodiacale Bilancia. Il sogno nel cassetto… di aprirmi uno studio di registrazione, in concomitanza con qualche dj importante e, logico, di fare una hit.”

Dì qualcosa di te che ami e qualcosa che detesti!
“Amo…la mia estroversia verso gli altri, sono socievole. Odio…il fatto che non sono coerente, spesso sono incoerente e anche lunatico.”

Che genere di musica fai?
“Allora io sono sempre stato patito della dance, come la dance che c’era negli anni ’90 tra cui le grandi hit degli “Snap” dei “rythm is a dancer”, “Corona”, “The rithm of the night”. Diciamo la dance più cantata e meno progressiva, meno techno. Anche se non disegnavo la techno dell’epoca, tra cui molti dischi tipo della mia epoca, tra cui i vari “Mario Più”, “Picotto”, “Ricky le Roi”,… E niente alla fine ho iniziato a lavorare con la techno quella commerciale e poi nel 2000 mi sono un po’ più convertito in house come diciamo poi molti hanno seguito le orme dell’house perché un po’ il pubblico che crescendo cambia gusti, poi sono stato spinto da altri dj come “Sergio Flash”. Non ho mai avuto diciamo un maestro, sono stato auto-didatta, comunque…”

Come è iniziata questa passione?
“Penso che ce l’ho fin dalla nascita, perché mia madre dice che addirittura qualsiasi disco in tv ballavo nella culla, cioè ballavo sul seggiolino, e in più fin dal ’93-’94  ho iniziato a cercare di imparare l’arte del mixaggio, non avevo una consolle,ma lo facevo col mixer che usava mio padre che è cantante da sempre,  dall’età anche lui di 16-17 anni. Diciamo è una trasmissione di famiglia quella dell’arte della musica. Anche mia sorella canta, ma non penso che lo vorrebbe fare di mestiere lei.”

Se non avessi fatto questo cosa avresti fatto nella tua vita?
“Eh… bella domanda. Tornassi indietro mi sarei buttato molto più… credo nelle arti marziali (tipo karate, una cosa che mi piaceva e avevo iniziato) o rally, anche, pilota di macchine come hobby. Come lavoro in alternativa a questo farei il tecnico informatico, che è poi ragioniere, quello che studio adesso.”

Quindi studi… io so che avevi smesso. Come mai avevi smesso e come mai hai deciso di riniziare?
“Allora innanzi tutto avevo smesso perché io a 18 anni pensavo tanto a divertirmi e poco a fare le cose serie, però anche perché volevo comprarmi l’attrezzatura per fare il dj, volevo trovarmi un lavoro. E ho iniziato ad arrangiarmi con qualsiasi lavoro, apprendista, manovale, fabbro, muratore, autista. E la prima consolle l’ho comprata poi appunto nel 1999, avevo due gemini xl 500 e un mixer 626 sempre gemini, dove ho imparato a mixare. La prima festa da dj in assoluto l’ho fatta nel ’95 però non sapevo mixare e usavo due piastre con le cassette e i cd. E a Capodanno ’98-’99 e ’99-2000 ho fatto le mie prime due feste, una in un garage e una in una sala sotto un albergo. Adesso nel 2010 sono passati 11 anni da quando mixo… ho deciso di cominciare a studiare per cultura personale e per approfondire le conoscenze informatiche dato che ora si è sviluppata molto la tecnologia. Io uso sia computer Mac che Windows.”

In quali disco hai suonato? In che città? E c’è qualche disco, qualche città che ti ha colpito in modo particolare e perché?
“Allora la prima esperienza della mia vita è stata al “Road House” di Roletto che negli ultimi anni si chiamava “23”, era una discoteca che faceva di media ogni sabato 1500 persone, io suonavo nel privè. Dopo pochi mesi ho avuto una serata da solo… mi hanno lasciato responsabilità… mi ricordo che era andata bene.  Poi c’era un dj nella sala grande che era il “Dj Oscar” il produttore di voyage voyage remix di children di robert miles. Poi alla fine quel locale l’ho dovuto abbandonare per problemi burocratici perché non riuscivo a mettermi in quadro con  la SIAE, all’epoca ero ragazzino, non avevo abbastanza soldi per aprirmi i documenti. Dopo di che ho deciso di passare alla discoteca Privilege, è quella che mi ha colpito di più di tutte perché è stata una discoteca simbolica per molti dj, sarebbe l’ex Ultimo Impero. Io sono andato lì a suonare nei Privè ed ero anche organizzatore, ho fatto delle serate, un po’ di esperienze x un paio di anni. Poi dopo di quel locale sono andato ad avventurarmi in varie discoteche di Torino e collaborando con varie organizzazioni (tipo lavoravo con Alfonso Axo, tra cui curava l’Hennesy; poi ho lavorato con organizzazioni universitarie, alla Gare il giovedì sera); poi ho lavorato in vari club, tra cui il “Loft”, “Pick-Up” anche come ospite. Diciamo che l’organizzazione con cui tuttora lavoro da circa 4 anni, che si chiama New Impact, che è quella che poi mi ha consacrato qui a Torino, con cui tutt’ora lavoro al “Palace” e facciamo dei gemellaggi con la “Cutre” allo Chalet. Ho aperto qualche serata di Gigi D’agostino, grazie alla “Love Emotions” e loro mi hanno fatto lavorare anche come pubbliche relazioni. Diciamo che la svolta della mia vita come dj è stata quando nel 2002 scoprì che doveva aprire radio M2o e ho iniziato a mandare i miei Cd djset mixati e tramite un apporto della radio ho partecipato a dei programmi per dj emergenti e mi sono iniziato a farmi conoscere. Poi ho stretto amicizia con il dj “Fabio Amoroso” e da cui sono nate delle collaborazioni di produzioni discografiche con cui tutt’ora ci lavoro e mi ha dato lui un grande aiuto perché mi dava spazio in radio e lì mi sono fatto conoscere.”

In quali disco e in quali città vorresti suonare?
“Oltre Torino le uniche discoteche dove ho messo piede sono state una discoteca di Cagliari, che si chiama “Spazio Newton”, poi una in Sardegna, poi ho lavorato in un parco acquatico di Milano, in una spiaggia di Palermo, ma in altri posti non ho mai lavorato. Ma… un sogno potrebbe essere di lavorare ad Ibiza, al “Pacha”, una delle isole più belle per i dj.”

So che tu stai incidendo un Ep, com’è incidere il primo Ep?
“Allora, io ho inciso vari Ep. Al primo Ep ho provato un’emozione davvero molto forte perché sicuramente è un piccolo sogno nel cassetto di qualsiasi artista. Il primo Ep è stato inciso nel 2007, e il titolo preciso era “Bahiana” ed è stato in collaborazione con un mio amico, che è un dj brasiliano, che viveva a Torino, ma ora vive a Brescia. Ed è un disco che è piaciuto in giro. Gli Ep sono finora, se non erro, 6.”

Come è stato ascoltare il tuo primo mastering?
“Beh… sicuramente ero soddisfatto del lavoro che avevo fatto. Però io ho sempre puntato a non accontentarmi mai e a cercare di migliorarmi ogni volta. L’emozione più forte è stata la prima volta che l’ho sentito in radio.”

Quando uscirà il prossimo Cd?
“Il prossimo nel 2011, circa a gennaio-febbraio 2011, con la BlissCo.”

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“Innanzitutto riuscire a lavorare e a produrre soprattutto fare una media di 4 dischi ben fatti l’anno... tra cui qualche cover.”

E’ difficile per te conciliare amici, lavoro, studio e ragazza???
“Moltissimo. Forse la cosa più difficile è quella. Quando fai il dj devi tagliare per forza fuori ogni tipo di… a volte amicizia, divertimento… non che tagli fuori nettamente dalla tua vita, ma devi trascurare qualcosa di sicuro.”

Date future dove poterti vedere?
14/01 2010 al Palace suonero’ con Gianluca Motta

Beh… se questo ragazzo vi ha incurioso… allora andatelo a sentire non ve ne pentirete….
Alex… che dire… continua così… mi sembri un ragazzo molto determinato e che sa dove vuole arrivare… ti auguro di riuscire ad arrivare in alto…

Intervista ad Alphaboy

Potete ascoltare l'intervista sul mio canale IGTV (@ema2503):  https://www.instagram.com/tv/B-cZTXQIe2E/?utm_source=ig_web_copy_link