Marco
Blasi, in arte Moz, classe 1994, è un giovane rapper torinese, che il 24 aprile
2019 ha pubblicato, su tutte le piattaforme digitali, il suo ultimo disco,
VIBES, di cui voglio parlarvi in questo articolo.
“FIORI DI
LOTO, “Pt. 2””, una canzone dolce con un rif di chitarra che ti fa salire la
glicemia, ma con una batteria che le dà grinta e che dà manforte alla parte
rappata.
“SOLO
DELAY”, un’altra canzone d’amore, se così vogliamo definirla. Chi di voi non
dedicherebbe questo pezzo al proprio partner?!?! (ahahahah)
“IN TIME”,
forse il pezzo che mi piace meno di tutto l’ep. In alcuni punti trovo quasi
fastidioso il connubio tra voce e musica. Non male, ma forse l’avrei rivista
ancora un po’.
“SEE YA”,
bella, nulla da dire, solo che non avrei saputo fare meglio. Base e voce sono
arrangiate e mixate a regola d’arte, senza nessun errore. Coinvolge l’ascoltare
e gli rimane in testa.
“VIBES”,
la canzone che dà il titolo all’EP. Forse quella più grintosa.
“SOLAMENTE
NOI”, il pezzo lento, quasi romantico, del disco, un classico per altri generi,
ma strano per il rap.
Avrei
solo complimenti da aggiungere, quindi ho deciso di darvi un’idea di quello che
penso ascoltando l’EP di Moz. Un disco che sa d’estate. Un flow particolare,
che si riconosce tra altri mille.
Un rapper
bravo, ma, soprattutto, ho scoperto una bella persona, un ragazzo simpatico e
umile.
Spero continui così, perché se lo farà volerà in
alto!
Oggi
voglio parlarvi del singolo, “Il canto del Cigno”, del cantautore potentino
Giovanni Castelli.
La
canzone è mal registrata, quando la si ascolta in cuffia, i suoni che senti
solo a destra risultano fastidiosi, in particolare la chitarra, dato che si
sente solo quella oltre alla voce.
Bella voce e bel testo, nel complesso una
canzone con un grande potenziale, ma, fossi in lui, rivedrei l’arrangiamento
della chitarra ritmica e, soprattutto, rifarei la registrazione.
Federico
Scrima, in arte “Scrima”, è un giovane cantautore romano, che in questi giorni
ha pubblicato il suo ultimo singolo “E noi” (di cui voglio parlarvi in questo
nuovo articolo).
Bella la
batteria in assolo ad inizio canzone, molto particolare e d’effetto.
Un tipico
pezzo cantautoriale, una canzone lineare con pochi cambi di tonalità.
Bella ma
non eccezionale, un pezzo ascoltabile, ma che alla fine non ti rimane in testa
e, almeno a me, non ha trasmesso nessuna emozione in particolare. E a voi cosa
ne pensate?
Qualche
giorno fa mi ha contattato Giulia Ciaroni, in arte Ciaro, chiedendomi cosa
pensassi della sua canzone, “Gocce di Sale”, e quindi eccomi qui a mettere nero
su bianco quello che questa canzone mi ha trasmesso.
Una
canzone d’amore, un amore universale, scritta da una donna per un’altra donna,
ma che comunque potrebbe tranquillamente dedicare un ragazzo alla sua
fidanzata. Una serenata che, almeno io, vorrei sentirmi cantare e suonare da
sotto la finestra della mia camera. E voi?
Una voce
potente, che mi rimanda alle vocalità degli anni ‘70/’80. Una voce graffiante,
una voce d’altri tempi. Peccato per l’effetto del distorsore a inizio canzone
che è leggermente fastidioso. Per il resto è una canzone che mi ha colpito dal
primo ascolto, una canzone dolce, piena d’amore e di sensualità.
E voi
cosa ne pensate di questo pezzo? Cosa vi ha trasmesso?
Ieri,
nell’intervista vi avevo anticipato che sarebbe uscito questo articolo di
commento al singolo di Maddalena, quindi eccomi qua.
Una
canzone piena di energia e grinta, che rappresenta in pieno Maddalena. Una
canzone che urla la sua voglia di trasmettere ciò che ha davvero dentro.
Un
singolo che (se si ha avuto una malattia o comunque un brutto periodo) ti resta
dentro e ti rimanda a quei ricordi, a volte non piacevoli e molto dolorosi,
facendoti ricordare che tutto si può superare, uscendone ancora più forti e
rinnovati.
Per anni
non le ho più ascoltate, le ricordo ancora insieme e combattive, ricordo le piazze
piene e i loro sorrisi, ma da quel lontano fine 2015/inizio 2016 (per ragioni
che non vi spiegherò), ho smesso di seguirle. Quello stesso 2016 si sciolsero,
iniziando i loro percorsi da soliste.
Eppure
casualmente dopo anni ho ritrovato la loro musica, trovando il singolo di “CLO”
(senza ricollegarla minimamente a Le Gal), la più piccola del gruppo, il mio
sogno e il mio idolo. Oggi, però, non voglio parlarvi di CLO, che era la mia
preferita de LE GAL, ma voglio parlarvi della più matta, cioè WAZZY o, meglio,
WAZZA.
All’epoca,
mi piaceva ma non mi faceva impazzire, mentre ora i suoi pezzi mi mandano
totalmente in fissa. Poi questo disco ha una canzone dove duetta con CLO,
quindi per una fan de LE GAL è un disco da collezione o quasi (ahahahhah).
A parte
gli sfoghi, ora voglio parlarvi dell’ultimo disco di Alessandra Corso, in arte
WAZZY o WAZZA, uscito nel 2017.
Il suo,
un flow, che ti fotte il cervello, un flow dolce, non incazzato (come tante), o
se è incazzato mantiene sempre quella dolcezza di base, un flow e una timbrica
che riconosci perché sono unici.
Il disco
inizia con un’INTRO in overflow. Qui è incazzata come solo lei sa fare.
Sottolinea che come sempre lei ha vinto, è diventata famosa solo grazie a se
stessa e non perché l’ha data in giro, ma solo perché si è buttata e si è
sbattuta. Anche l’intramezzo cantato, se pur molto lineare e semplice è
eseguito magistralmente dal punto di vista tecnico.
SI CON LA
TESTA, un canzone che ti fa ballare, che ti rimane nel cervello, come poche
sanno fare. Bello il rap leggermente cantato in alcuni punti. Buon uso dell’auto-tune
e degli effetti vocali. “Cresciuta fra gli zarri”, questa cosa non si era per
nulla notata, anzi era palese come cosa, mai vista una zarra peggio di lei,
bella ma zarrissima, se non peggio (anche se detto da una fighettina fa
strano).
CHE BENE
FA (feat. MC NILL), questa canzone è fantastica, perché si può apprezzare la
sua vocalità in tutto il suo splendore, specialmente qui che è più cantato che
rappato, in particolare nella parte iniziale. Il flow di MC NILL non mi fa
impazzire, lo trovo fastidioso, avrei preferito un’altra voce per questo pezzo.
DAL
NIENTE. “Dal niente può nascere tutto”, una frase che troppo spesso sentiamo e
ci ripetiamo. Una canzone che sa rilassare e tranquillizzare, una canzone
dolce, quasi romantica, anche se non tutti la definirebbero così. Io la
definisco “la canzone delle 1000 verità”. E voi come la trovate?
PIÙ SOLA.
Mi ritrovo molto in questo testo. Una canzone dalle mille emozioni, piango ogni
volta la sento. Una canzone assolutamente stupenda!
100 KG,
la canzone che dà il titolo all’album. Non ho parole, non so come ripetere che
amo ogni canzone di questo disco. Un flow e un artista ineguagliabili. 100Kg di
bravura!
CHANCE. Una
base da paura, che crea tensione. Forse la canzone più incazzata di tutto l’album,
anche se non le viene bene. A chi non servirebbe una chance?
PAURA DI
AVERTI, questa è una delle mie canzoni preferite del disco, perché in parte la
sento addosso, sento che mi rappresenta. Una canzone d’amore, un amore che
resta nonostante le avversità e le difficoltà, nonostante il dolore.
NA NA NA
(feat. CLO e MARTI STONE), questa canzone è da sclero, cioè CLO e WAZZY di
nuovo insieme? Fantastico! (Se sto sognando non svegliatemi!). Tanti ragazzini
dovrebbero ascoltarla e capire che per fare carriera non bisogna scendere a
compromessi (e Wazzy è un esempio da seguire). Lei è diventata ciò che è solo
per il suo talento. Il pezzo di CLO è da “orgasmo”, fantastica come sempre (non
dico altro perché avrei solo complimenti per lei). Marti Stone, brava ma non eccezionale,
la preferisco in altri pezzi. (Il mio cuore qui avrebbe preferito Gangia).
Comunque un bel flow anche il suo e si innesta bene con lo stile di Wazzy e
Clo. Un bel trio che, a mio modesto parere, dovrebbe fare altri pezzi insieme.
MALEDETTO
SETTEMBRE, una canzone molto estiva, un tormentone. Una ballad rap in piena
regola.
ABITUDINE.
Bella la base che inizia dolcemente per poi esplodere con l’inizio del rappato.
Quando canta, non so a voi, ma a me piace, forse è banale, ma a me piace.
WAZZA ZA
ZA, il titolo mi ricorda la canzone “Si salta in aria” de LE GAL. E a voi? Non
so se mirasse a ricordarla, penso di no, ma a me la ricorda. Di nuovo un pezzo
che ti fa saltare e ballare, che ti manda letteralmente fuori di testa, che ti
prende e non ti molla più.
LA VERA
RICCHEZZA (feat. GRETA SQUILLACE). Non è un segreto per nessuno che io non ami
il singolo di Greta (almeno per quanto riguarda il suo modo di cantarlo), ma
qui dove non ha acuti mi piace molto e la sto seriamente rivalutando (tranne
per l’acuto finale, fossi in lei li eviterei, perché anche in registrato riesce
a steccare). Un pezzo che forse spacca meno degli altri, ma più profondo,
sembra in un certo senso più studiato e pensato. Più voce che musica, un
connubio che fa risaltare le caratteristiche vocali di queste due artiste
torinesi.
IO CREDO
ALL’IMPOSSIBILE, una canzone con una carica sociale non indifferente, contenuta
anche nella compilation di Ladies First (Vol. 2). Nulla da dire, fantastica
come tutto l’album.
Ero
convinta, anni fa, che tra LE GAL solo GANGIA sapesse fare overflow, mentre dopo
questo album devo ricredermi.
Anni fa
pensavo che criticare i propri idoli fosse errato, ma crescendo sempre più
spesso mi sono trovata a doverlo fare. Questa volta, con mio grande rammarico,
non sono riuscita a trovare errori o negatività (almeno su Wazzy), ma non perché
Wazzy facesse parte de LE GAL, ma perché questa donna è una forza della natura,
un uragano in espansione, un vulcano in piena eruzione…
Questo
articolo è uno dei pochi che non mi è stato chiesto, ma ho deciso di scriverlo perché
questo disco mi ha colpito davvero. Non vedo l’ora di sentire altri suoi pezzi.
Spero un
giorno di poterla intervistare, perché sarebbero mille le domande che vorrei
farle su questi pezzi e non solo.
Voi cosa pensate di questa rapper? E dei suoi
pezzi?
Due
donne, due ragazze, due vulcani, due forze della natura, due talenti. Federica
Pepe e Maida Cerasino, sono due giovani artiste del panorama musicale torinese,
che nell’ottobre del 2017 si uniscono sotto il nome di “Glitch Project”.
Un sound
internazionale che sa coinvolgere l’ascoltatore, peccato solo per la pronuncia “inglese”
della cantante. La voce di Maida è qualcosa di paradisiaco che ho sentito
raramente, anzi penso di poterle contare sulla punta delle dita le volte che ho
sentito una voce così e su torino sono solamente tre per ora. Le altre due sono
S. e Clo. Voi cosa ne pensate?
I brani
del progetto sono tutti autoprodotti e puntano a creare un unione tra suoni di
elettro ambient e pop rock alternativo. Direi che secondo me ci sono riuscite,
almeno in questi primi due brani.
Ma
andiamo ad analizzare nello specifico i loro due primi singoli “Your Pride” e
“Get Out”.
“Your
pride”, pubblicata il 19 ottobre 2018, è una canzone dalla forte componente
elettronica, ma allo stesso tempo esprime un grido, un forte bisogno di libertà.
“Get out”,
pubblicata il 22 marzo 2019, una canzone elettronica, come la precedente, ma
ancora più coinvolgente e che sa davvero mettere in luce il potenziale di
questo progetto e di queste due giovanissime ragazze.
Due
canzoni che sanno magistralmente anticipare un EP di quattro brani che dovrebbe
uscire a breve, se non brevissimo.
Direi che
il mio giudizio su queste due ragazze e sul loro progetto è ampiamente
positivo… e voi cosa ne pensate???