sabato 17 marzo 2012

The Sky is Yours - Sonohra

Questo articolo, è un po’ una sorpresa per voi quanto per me, non avrei mai pensato di poter dire o poter scrivere i pensieri che mi sono venuti in mente stamattina sentendo la nuova canzone dei Sonohra, “The sky is yours”, eppure eccomi qui a metterli per iscritto per voi.

Come voi ben sapete, più volte, ho espresso giudizi negativi su di loro, invece, questa volta devo dire che mi hanno stupito, mi sono piaciuti tantissimo.
A parte il tema importante e sociale della canzone, di cui non ho nulla da dire, perché non si potrebbe dire nulla, un tema delicatissimo che loro hanno affrontato con una dolcezza e una sensibilità senza paragoni.
Le voci si mischiano, quasi senza capire quando canta uno o l’altro.
Per la prima volta sentiamo Luca come prima voce, senza tutti quegli acuti, troppo studiati a mio giudizio, ma con una voce più naturale e più bassa. La sua voce è stata una piacevole sorpresa per me, addirittura l’ho trovata migliore di quella di Diego, e più trasmissiva.
Diego, come al solito, ha dimostrato di avere una bella voce.
Trovo molto bella la scelta di far cantare lo special a Luca come prima voce.
Entrambi sanno trasmettere davvero le emozioni di tormento e di tristezza che sta dietro al dramma raccontato in questa canzone.

Questo almeno è quello che penso, comunque, più avanti, quando uscirà l’intero album, vi farò un articolo con la critica a tutte le canzone.

sabato 3 dicembre 2011

Critica - Concerto TeleThon Rock - 1/12/2011 SettimoTorinese

E rieccomi qui a scrivere un altro articolo per voi, un pezzo molto combattuto questo, fino all’ultimo non sapevo se scriverlo o no… se pubblicarlo o no… i motivi di queste indecisioni sono tantissimi… ma soprattutto uno: le condizioni in cui queste band hanno suonato non erano proprio ottimali per non dire abbastanza disagiate. Da questo capirete che è stato molto difficile giudicarle, i problemi tecnici erano all’ordine della serata e alcune band forse avrebbero potuto fare meglio in condizioni migliori.
Ma dato che ho deciso di scrivere comunque l’articolo e di pubblicarlo, vedrò di essere oggettiva come sempre, ma tenendo anche conto dei problemi che c’erano a livello di organizzazione, quindi forse mi troverete un po’ più morbida del solito nei miei giudizi.

Dopo questo ampio preambolo iniziamo con la prima band, i Reality Escape. La cantante, una ragazza giovanissima, di soli 15 anni, che si chiama Giulia, è stata forse la voce più bella di tutta la serata e ha dimostrato di aver già una voce matura e formata. Le loro canzoni non parlano dei soliti argomenti trattati dalle band, o almeno non tutte, ma sanno parlare anche di argomenti impegnativi, come l’alcolismo. Nel complesso li ho trovati dei bravi musicisti e mi sembrano anche molto ben amalgamati tra di loro.

La seconda band, i Nitroside, non mi hanno entusiasmato particolarmente, la voce della cantante tendeva a voler prendere delle note che non le uscivano e, inoltre, era completamente sovrastata dagli strumenti, anche se il microfono era al massimo come amplificazione. Le canzoni erano tutte in lingua inglese.

La terza band, ormai per i lettori assidui del mio blog è una vecchia conoscenza, i Faifem. Come ben saprete dai vecchi articoli il bassista dei Faifem, Luca, adora mascherarsi e interpretare un personaggio diverso ogni concerto, e stavolta ha sfoggiato un costume da Super Mario. Li ho trovati, come al solito, bravi e sempre più uniti tra loro, inoltre, li ho trovati comunicativi. Durante il loro spazio hanno anche saputo intrattenere e far ridere il pubblico con delle battute molto autoironiche.

La quarta band, gli Steal Emotions, una band che penso conoscete già, sono stati forse il gruppo più sfortunato della serata, quelli con più problemi tecnici: la seconda tastiera di Gaudì, caduta in precedenza, non si accendeva più; la chitarra di Momo a cui salta una corda durante l’esibizione. Diciamo che sfortunati è ancora un’espressione buona  per definirli dopo questa esibizione. La batteria, alcune volte, era fuori tempo. La voce, ha avuto qualche problema di intonazione  in qualche pezzo, ma probabilmente non era totalmente colpa del cantante anche perché la voce non gli arrivava nelle cuffiette quindi non riusciva a sentirsi per potersi correggere. Speriamo che gli vada meglio al prossimo concerto. Dopotutto però hanno saputo farmi emozionare come sempre.

L’ultima band, sono stati gli Infranti Muri, una band di cui vi avevo parlato l’anno scorso in occasione di “Sanremo Giovani” . Prevedendo i problemi tecnici hanno lasciato a casa l’elettronica e si sono esibiti, come hanno detto loro stessi con degli arrangiamenti “anni ‘70” dei loro pezzi, che io ho trovato molto belli. Li ho trovati molto bravi e molto preparati, addirittura meglio dal vivo che sul cd. Secondo me si meritano di arrivare ancora più in alto e di fare successo. Inoltre, sono stati quelli che erano sempre lì a dare aiuto alle altre band e a sistemare il palco.

Non ho mai trovato tanta difficoltà a tirare le conclusioni dei miei articoli, ma in questo caso qualche difficoltà in più c’è, quindi vi lascio con solo un pensiero, anzi una speranza.
Spero vivamente che nei prossimi concerti ci sia un’organizzazione migliore e che questi ragazzi possano sempre suonare in condizioni migliori di queste.

domenica 27 novembre 2011

"Riflessi d'Autunno" - "A Chance to be Romantic" - Commento

In questo articolo, voglio parlare del nuovo singolo di una band emergente, "Riflessi d'Autunno" degli "A Chance to be Romantic".
Stamattina, quando ho sentito per la prima volta questo brano mi sono veramente emozionata, fino a farmi venire i brividi, a tal punto da spingermi a scrivere questo articolo, per condividere con voi le mie opinioni.
"Riflessi d'Autunno", una canzone, molto dolce e romantica. La melodia non è molto originale, ma sa prendere e far innamorare. La tecnica, sia nella voce che alla chitarra, la trovo buona.
Ho potuto, con grande piacere, notare che, questa band, ha dimostrato una maturità maggiore e una crescita musicale notevole rispetto alle loro precedenti canzoni.

giovedì 20 ottobre 2011

Critica concerti Avril Lavigne, HugaFlame e Modà a Torino!

Ciao ragazzi, rieccomi qui a scrivere per voi, come promesso. Questo articolo riguarderà le recensioni di non uno, ma ben 3 concerti: quello di Avril Lavigne a Torino, quello degli HugaFlame, sempre a Torino, e dei Modà, nuovamente a Torino.

Iniziamo dal primo che ho citato, quello della cantante ventisettenne canadese, Avril Lavigne. Il concerto è stato l’8 settembre a Torino, data per me indimenticabile, poiché io seguo quest’artista dal suo esordio, cioè dal 2002 e poterla vedere live per è stato il realizzarsi di un sogno, ma non sono qui per fare idolatria di un idolo, ma per criticare oggettivamente questo concerto tanto atteso dai fan italiani. Nei giorni precedenti il concerto su internet guardavo cosa dicevano i fan sulle esibizioni live della cantante e tutti sostenevano che dal vivo era deludente e poco intonata. Al contrario, durante il concerto ho potuto riscontrare che tutto ciò era falso, poiché si qualche steccatura piccola c’è stata, ma nella normalità, nessuno è perfetto, ma non ne sono rimasta per nulla delusa, anzi a mio giudizio è stata una performance veramente ottima. Fossimo a scuola il mio voto sarebbe stato un 9 pieno se non quasi un 10. Al contrario delle date di Milano e Roma che erano quasi Sold Out, quella di Torino si c’era gente ma occupavano solo il parterre e il primo anello del Palaolimpico, quindi, penso, una grande delusione per la cantante, non sostenuta a sufficienza dai suoi fan durante questa data, in una città e in un paese da lei molto amati. Il concerto è stato molto emozionante e le atmosfere, studiate perfettamente, sapevano far emozionare. Speriamo per tutti i fan della cantante di non dover aspettare altri 10 anni per poterla rivedere in Italia.

Il secondo concerto citato, quello di un gruppo rap varesino, gli HugaFlame. Inoltre quella sera si sono esibiti anche le giovani leve della HugaFamily, come Dr.Jakie, HegoKid e VodaLove. Tutti ragazzi molto preparati e soprattutto con grande passione per il loro lavoro. Il mio augurio per loro è che il nuovo disco vada bene e che continuino a spaccare di brutto.

L’ultimo concerto a cui ho assistito, quello di una band che ormai è sulla cresta dell’onda da qualche anno, i Modà. I loro concerti, che se ne dica, sono capaci di coinvolgere straordinariamente il pubblico, facendolo sentire addirittura protagonista. Una data Sold Out, ma questo penso che conoscendo questa band non sia un segreto. Le fan, di tutte le età, li aspettavano fuori dai cancelli fin dalle 8 della mattina. Il concerto è stato molto emozionante e, persino io, devo dire, che non sono una loro fan, sono scoppiata a piangere su alcune canzoni, specialmente una, Favola, la canzone con la quale il loro sogno è iniziato e con la quale migliaia di fan si sono innamorate di loro. E speriamo che continuino a darci mille e mille emozioni, anche se nel campo si vocifera che la band, che ha cambiato da poco casa discografica, voglia prendersi un periodo di pausa, e il motivo sarebbe, secondo le fan, un’improvvisa voglia di paternità del leader e cantante della band Kekko.

A tutte queste band voglio augurare il meglio e di continuare a fare successo emozionando le loro fan come solo loro sanno fare.  

domenica 31 luglio 2011

Eva Jeans &The Cats

Il 25 di luglio si sono esibiti a Nichelino, durante una sagra, gli Eva Jeans & the Cats, facendo divertire e intrattenendo il pubblico, anche con battute che io definirei da cabaret. Sicuramente sanno stare sul palco, ridere e scherzare col loro pubblico, ma per quanto riguarda il canto ce né da dire, anche se loro stessi ammettono i propri errori durante il live, creando dei momenti di cabaret e di divertimento.
I due cantanti, un uomo e una donna, hanno livelli di tecnica e di preparazione molto differenti.
L’uomo, Seba, non ha una grande tecnica, ma si amalgama bene col resto del gruppo che ha più o meno le sue stesse capacità, che però rischiano di frenare la carriera di Ale, la cantante, la quale ha una bella voce e molta tecnica, anche se dovrebbe limitare gli urli che fa ogni tanto cantando, perché rischia di rovinarsi la voce.
Sicuramente un gruppo con una grande grinta e passione.
In generale con le loro traduzioni di famosissime canzoni inglesi hanno saputo farci divertire e ballare, ma, personalmente, curerei di più la tecnica. Inoltre, eviterei di far cantare il chitarrista e darei maggiore spazio ad Ale che con la sua bellissima voce potrebbe sfondare veramente.

venerdì 29 luglio 2011

“Kick Ass Tour” - Sabato 14/05/2011 – Torino

Una serata veramente oltre ogni aspettative, tre band che hanno suonato oltre ogni limite, quasi alla perfezione.

La prima band ad aver suonato sono stati gli About Wayne , un gruppo romano, bravo, come ormai non esistono più.
Hanno aperto il concerto con un’intro di musica classica (figaro), molto bella.
La prima canzone è stata eseguita in inglese. La batteria batte il tempo maestralmente accompagnando gli altri strumenti e la voce del cantante. Il cantante possiede un estensione vocale abbastanza ampia e molta tecnica.
La seconda canzone, sempre in inglese, è molto dolce, ma allo stesso tempo molto hard - rock. La batteria dà il tempo agli altri strumenti formando una melodia dura ma orecchiabile allo stesso tempo. La voce è stilisticamente e tecnicamente perfetta, riesce a passare da una tonalità all’altra, da una tecnica all’altra, dagli urli al canto senza alcun errore, senza alcuna imprecisione.
La terza canzone è stata “Fritz”. Riescono a mescolare canzoni dolce al loro inimitabile e ineccepibile hard – rock. Una voce graffiante  soprattutto nelle note basse. In alcuni punti quando c’è la seconda voce, la seconda sembra l’eco della prima, non si nota che sono due persone diverse. Bella estensione vocale entrambi.
La quarta canzone è stata cantata sempre in inglese. Che dire … è stata perfetta in ogni parte, come sempre. Il chitarrista qui spacca da paura e ci dimostra tutta la sua bravura specialmente nei piccoli assoli.
La quinta canzone ha avuto un attacco molto duro che finisce per addolcirsi, ma non troppo. Voce molto controllata e sempre perfetta in tutto. Se la perfezione non esiste, qua con la sua voce ci avviciniamo da paura a questo concetto.
La sesta ed ultima canzone, è stata sempre cantata in inglese. Un po’ più lenta rispetto alle altre. Dimostra molta tecnica e preparazione ed ha un controllo totale della voce. Belli gli acuti che danno quasi un senso di dolcezza al tutto, pur essendo una canzone hard – rock. Molto bello e d’effetto l’urlo finale.
Mi dispiace quasi ammetterlo, ma non sono riuscita a trovare né errori né difetti.

La seconda band ad aver suonato sono stati gli Airway, una band veneta molto talentuosa e grintosa.
La prima canzone, cantata in italiano, e molto melodica e ogni strumento tende a completarsi con l’altro. Entrambe le voci sono perfette, anche se io personalmente preferisco quella di Sandro. Il bassista tende ad avere qualche imprecisione nella voce.
La seconda, Cali di Tensione, sempre in italiano, e molto curata sia come sound che come testo. Qualche imprecisione nella voce del cantante/bassista.
La terza, Spring Time, è molto melodica e grintosa allo stesso tempo. Qui sanno davvero dimostrarci quanto valgono e quanto possono darci.
Nella quarta canzone dimostrano di avere grande grinta e anche se le due voci singolarmente non sono un gran ché, quando si uniscono, in questa canzone, creano un’unica voce che è stupenda.
Nella quinta, una cover, di rock’n’roll robot, dimostrano una perfezione sia tecnica che stilistica sia nella voce che negli strumenti.
La sesta, Sei This Life, è molto dolce e sembra quasi un lento rispetto alle altre canzoni, soprattutto all’inizio, poi si movimenta, pur tenendo sempre la propria dolcezza iniziale. Molto curata stilisticamente sia nella voce che negli strumenti.
La settima ed ultima canzone, Mai Più, è grintosa e bella. Con questa canzone, sicuramente, sanno conquistare il pubblico. Una canzone da ballare, da saltare e che fa venir voglia di scatenarsi alla grande. Con le sue inflessioni metal è una canzone molto particolare e bella allo stesso tempo.

La terza band ad aver suonare sono stati gli Electrick Diorama, un gruppo che ha l’elettronica nel sangue e che sul palco sa essere molto ironica.
Il loro è uno stile molto elettronico e tutto da ballare. Non c’è stacco netto tra una canzone e l’altra. Sanno dominare appieno la scena. Hanno chiuso con una grinta che supera quella iniziale. A mio parere sono fenomenali nel loro genere.


martedì 10 maggio 2011

Fior di Fiera – Baricella 2011: L’evento musicale dei giovani per i giovani e per le band emergenti ….

Fior di Fiera, uno degli eventi più importanti creati in Italia per le band emergenti, che vogliono provare a farsi conoscere sempre più e a sfondare, anche grazie al fatto di poter suonare con una band famosa e davanti ad un grande pubblico.
Quest’anno c’erano delle band preparate e degne di stare su quel palco, ma ora andiamo ad analizzare le loro performance live.
Steal Emotions:
Questi quattro ragazzi torinesi hanno aperto il concerto, e ci hanno fatto sentire delle canzoni molto dolci e d’amore.
La prima è stata “Non potrai vincere”, un inedito, non presente nel disco. Si sente l’abbassamento di voce del cantante della band, Momo, e qualche steccatura. Ottima tecnica agli strumenti dimostrata dai chitarristi, Daniele e Momo, e dal tastierista, Gaudi. Purtroppo lo stesso non possiamo dire del batterista che tendeva ad andare per i fatti suoi e, inoltre, il suono della batteria sovrastava quello degli altri strumenti. La parte con gli archi risulta molto dolce e romantica. Nel complesso, comunque, è stata una bella esecuzione.
“Stai con me”, molto bella, anche se eseguita un’ottava sotto rispetto a quella del disco, ma ciò non toglie magia e romanticismo alla canzone, anzi in un certo qual modo li aumenta e li accentua. La prima e la seconda voce non erano sempre a tempo.
“Niente”, canzone che racconta di un amore finito, di cui però non si ha rimpianti. A causa dell’abbassamento di voce ci sono stati dei tagli specialmente negli acuti e anche la “a” di finirà è stata tagliata. Continua a sentirsi prevalere la batteria sugli altri strumenti e questo tende a rovinare la melodia della canzone.
“L’amore non ha distanze”, eseguita con un nuovo arrangiamento che rendeva la canzone molto più dolce e romantica. Voce bassa, ma veramente adatta per questo pezzo. Un’esecuzione perfetta, direi.
“Dove le storie nascono”, di questa hanno eseguito solo il ritornello, ma ci hanno dato un assaggio di una canzone romantica e soprattutto molto sentita dalla band e in particolare dal cantante. Qualche piccola stecca c’era, ma non molto marcata.
Violet:
Due ragazzi di Lucca, cha hanno tentato di farci innamorare delle loro canzoni e di dimostraci il loro talento.
La prima canzone è stata “Una storia ad occhi aperti”. Voce molto graffiante, con qualche imprecisione tecnica, invece bella quella agli strumenti.
“Destino”, una canzone molto dolce, specialmente nella parte iniziale, la voce unita al piano la rendono unica e di una dolcezza infinita, ma l’introduzione della batteria rovina la dolcezza di questa canzone che, invece, sembra essere fatta apposta per tastiera e voce.
“Metamorfosi”, qui sono presenti piccole stecche qua e là e la batteria tende a sovrastare gli altri strumenti.
“Viva la mamma”, in questa canzone la voce non mi convince e in alcuni punti manca totalmente di tecnica e tende a steccare. Per quanto riguarda la musica hanno fatto un’esecuzione perfetta.
“Destinazione vero amore”, sicuramente una canzone molto ballabile. Il cantante è carente di tecnica e tende a steccare, ma allo stesso tempo, la sua voce, si amalgama bene con la base musicale. Una melodia che ti prende e ti fa venir voglia di ballare.
Smoking Kills:
Una band vicentina, che con i suoi inediti e le sue cover ha saputo conquistare e far ballare tutto il pubblico di Baricella.
La prima canzone è stata “Non tornerà”, un sound molto commerciale. Il cantante non dimostra di possedere grande tecnica ed è un po’ calante di voce, ma è molto accattivante nelle movenze e sa conquistare il pubblico.
“Tu lo sai”, un genere dolce e ballabile. Sono presenti steccature e ogni tanto il cantante tende ad andare fuori tempo.
“La notte”, cover, eseguita molto bene, tanto che sembravano davvero i Modà. Anche qui, il cantante, tende a steccare, ma nello stesso tempo sa coinvolgere il pubblico e farsi amare.
“Stringimi”, una melodia d’amore e molto ballabile. L’esecuzione degli strumenti è stata perfetta, ma il cantante, come sempre, tende a steccare.
“Il primo della classe”, un motivetto che ti rimane in testa e continui a canticchiare, su un tema molto d’attualità per i giovani. Una canzone movimentata e stilisticamente e tecnicamente bella. Da parte del cantante ci sono state, specialmente negli acuti, delle imprecisioni vocali.
“Re Matto”, cover, eseguita in modo perfetto, che, a mio parere, era migliore dell’originale cantata da Marco Mengoni.
Her:
A questa band devo riservare qualche attenzione in più perché sono state penalizzate dal brutto tempo e hanno dovuto improvvisare un duo acustico con chitarra e voce.
Complimenti per aver voluto suonare comunque anche sotto la pioggia e senza mai aver provato prima le canzoni in duo acustico. Che dire … esecuzione e tecnica perfette.

Il concerto si è concluso con i Sonohra, che si sono esibiti in duo acustico. Beh … non posso far passare inosservata la loro esecuzione perché raramente ho sentito una performance così sentita e perfetta sia dal lato tecnico che stilistico. Questa volta, devo dire, che i due fratelli veronesi si sono veramente superati!

Beh … avendo passato la giornata nel backstage con le band ho potuto notare la solidarietà e la fratellanza che c’era tra di loro e questo dimostra la riuscita di questi eventi. Mi sono resa conto però della carenza di organizzazione da parte di chi ha organizzato l’evento.  

🎧 “Mi ha fatto ballare con gli occhi chiusi”: Chris Lake e la chimica perfetta del groove

Ci sono DJ set che ti pompano l’adrenalina. Altri che ti fanno perdere la testa. E poi c’è Chris Lake con il suo Chemistry Radio Ep. 3 (DJ M...