domenica 26 agosto 2012

25/08/2012 - Recensione concerti dei Nomadi e Omar Pedrini a Castagnole Lanze


Migliaia di persone per un concerto indimenticabile, che anche con la pioggia, hanno saputo sostenere i loro idoli, i Nomadi e Omar Pedrini.
Omar Pedrini inizia il suo percorso musicale nel 1986 con i Timoria, nel 1996 inizia la carriera da solista. Ieri sera  ci ha fatto ascoltare tre brani.
Il primo “Senza vento”, una vecchia canzone dei Timoria, poi riarrangiata nel 2011 con uno stile più Rock. Qui ha dimostrato di avere una voce molto rock e graffiante, anche se c’erano degli errori sugli acuti.
La seconda canzone “Casa mia”, come lui stesso ha detto, è arrivata ultima al Festival di Sanremo di 4 anni fa, l’ho trovata poco armonica in alcuni punti e abbastanza noiosa.
L’ultima, “Sole spento”, con Gilda, come seconda voce, è una canzone che gli è stata ispirata una lettera che gli è arrivata da un ragazzo dal carcere, l’ho trovata molto toccante ed emozionante.
Un’artista che sa il fatto suo, un’artista che si merita di poter cantare davanti a così tante persone, ma soprattutto nei suoi testi cerca di dare dei messaggi al pubblico.
I nomadi, una band nata nel 1963, la più vecchia d’Europa, che, anche, dopo tutti questi anni sa ancora emozionare e coinvolgere il proprio pubblico, che è di tutte le età. Hanno una grinta sul palco che sembra quella dei ragazzini. Neanche un errore, il cantante con una voce pulita e calda, ma non da meno sono stati il bassista e il chitarrista che hanno cantato un paio di canzoni, come se fossero loro i cantanti. Il violinista, molto preparato, ha saputo dimostrare tutta la sua bravura nell’assolo, durato un paio di minuti, che ha saputo dare un momento di pausa al resto dei componenti della band.
Numerose sono state le iniziative umanitarie legate al concerto: i soldi dei biglietti, sono stati devoluti alla ricerca di Candiolo e, inoltre, sono state vendute delle magliette per il terremoto in Emilia. Toccante è stato il loro grido di Libertà per il Tibet accompagnato dalla canzone “Auschwitz”.
Una serata davvero emozionante che resterà nel cuore di chi c’era.

sabato 25 agosto 2012

Intervista a Riccardo D'avino


Questa volta ho intervistato per voi un cantautore di Rivoli, una cittadina vicino a Torino. Che, a settembre, parteciperà alle selezioni per Sanremo Giovani.



Come ti chiami? Anni? Di dove sei? E cosa studi?
Sono Riccardo D’Avino. Ho 25 anni e provengo da Rivoli (Torino). Mi sono laureato l’anno scorso in grafica e comunicazione pubblicitaria e ora faccio il grafico, ma sogno di diventare musicista di professione.
Come mai la scelta di usare il tuo vero nome al posto di un nome d’arte?
Beh, perché non ho bisogno di un nome d’arte. Io sono già un artista tutto il giorno e non ho bisogno di trasformarmi quando sono in studio o sul palco. Semmai mi devo trasformare in persona seria nelle situazioni che lo richiedono. Uso il mio vero nome anche perché penso che suoni  molto bene…
Cosa ti piace fare nella vita oltre che suonare?
Amo dedicarmi alla grafica tradizionale e web, leggere e viaggiare.
Fidanzato?
Da dove nasce la tua passione per la musica?
E’ proprio una bella domanda…  Io sono sempre stato attratto dalla musica fin da quando ero bambino, forse perché è l’arte che esplora meglio le mie emozioni. Ad aiutare lo sviluppo di questa passione è stata senz’altro anche la vastissima collezione di dischi dei miei genitori, che fin da quando ero bambino mi hanno fatto ascoltare musica di ogni genere.
Raccontaci la tua esperienza artistica dagli inizi ad adesso!
Ho cominciato a suonare la chitarra e a prendere lezioni alla tenera età di 13 anni, cominciando dall’acustica, quindi passando all’elettrica. Ho avuto alcune esperienze come chitarrista in alcuni gruppi con cui non ho fatto granchè, se non pochi concerti, finchè a 18 anni non ho iniziato a prendere anche lezioni di canto. Di lì a poco ho formato un nuovo gruppo,  le “Ceneri del Nulla”, che successivamente cambierà nome in “Krill Has Gone”. E’ stato il primo gruppo con cui ho avuto un’attività live più importante e con cui ho registrato due Ep e una canzone per una compilation, “Hit the center”. Tuttavia, anche questa band si è sciolta nel 2008. Da quel momento in poi ho deciso di intraprendere una carriera solista, che sta proseguendo tuttora con risultati sempre più soddisfacenti.
Dicci un tuo difetto e un tuo pregio!
Il mio più grosso pregio per alcuni e difetto per altri è il mio essere estremamente esigente e cocciuto su quello che voglio.
Quali sono i tuoi cantanti o gruppi preferiti?
Tra i miei preferiti ci sono artisti di vario genere in ordine sparso, come The Police, U2, R.E.M., Toto, Ligabue, Litfiba, Negrita, Yes, Genesis, Phil Collins, Peter Gabriel, Level 42, Fugazi, Jawbox, At the drive-in, Lucio Battisti, Lucio Dalla, Max Gazzè, Niccolo’ Fabi, Mario Venuti, il percussionista indiano Trilok Gurtu, Elio e le storie tese, Deep Purple, Led Zeppelin, Foo Fighters, AC DC.
A chi ti ispiri per i tuoi pezzi?
Agli stessi della domanda precedente, ma anche a tutto quello che mi passa per la testa e mi convince.
C’è ne uno a cui sei particolarmente legato?
Probabilmente i Toto, che considero uno dei migliori gruppi al mondo per la loro tecnica, la loro creatività e la loro versatilità.
Che progetti hai per il futuro?
A settembre inizieranno le registrazioni del mio primo album vero e proprio, che si chiamerà “Il mondo intorno” e conterrà 12 brani, compresi i 4 presenti nel mio attuale Ep “Fuggire e ritornare”, che verranno riarrangiati e ri-registrati assieme ad altre 8 nuovissime canzoni. Inoltre riprenderanno i concerti e il mio produttore è fermamente intenzionato a portarmi alle selezioni di Sanremo Giovani. Nello stesso periodo uscirà anche “Siamo qui”, brano dedicato alla scomparsa del motociclista Marco Simoncelli, i cui proventi andranno tutti in beneficienza alla Marco Simoncelli Onlus, associazione no profit gestita dai genitori di Marco che finanzia progetti umanitari.
Che emozione hai provato quando hai inciso il tuo primo singolo?
Innanzitutto un gran senso di sorpresa per essere stato meno scarso di quanto pensassi… Ahahah! Scherzi a parte, le emozioni che provo ogni volta che registro e ascolto un nuovo brano sono indescrivibili. Sono tante immagini e tanti colori che volano nella mia mente e nel mio cuore allo scorrere della musica e delle parole.
Dove lo hai registrato?
“Due o tre cose che so di te” l’ho registrata tra l’Home Studio del musicista e arrangiatore Francesco Saglietti e il Rock Lab Studio, entrambi a Torino. Nel primo ho registrato gli strumenti, nel secondo le voci.
Come è stato produrre il primo EP da solo?
E’ stato molto soddisfacente. Ho potuto seguire personalmente e con attenzione tutte le fasi di registrazione e mix e il risultato finale è stato sorprendente, anche grazie al tocco finale del grandissimo Alessandro Vanara, che è un tecnico di mastering che lavora stabilmente anche ai dischi di Al Bano e che di conseguenza ha svolto un lavoro di altissimo livello. Il suono dell’Ep è fresco e potente, ma anche più delicato nei momenti più riflessivi, come ad esempio la canzone di cui abbiamo parlato prima.
Cosa te lo ha ispirato?
Me l’ha ispirato l’urgenza di far sentire la mia voce, di esporre al mondo le mie osservazioni, le mie insicurezze, ma anche la mia gioia e la mia voglia di esprimermi.
A quale canzone sei più legato?
A “Questa realtà”, un brano dedicato alla sensazione di un mondo che, come dice appunto la canzone “non ha spazio per me”, ovvero quando sembra che non sei mai giusto per il mondo, che gira sempre dalla parte opposta rispetto a dove stai correndo tu.
Sotto che etichetta sei? Come sei stato scoperto?
La mia etichetta si chiama Can Can music publishing, è di Bologna e l’ho trovata online, tramite un annuncio in cui diceva che stava cercando nuovi artisti da produrre. Io ho inviato loro il mio materiale, che è piaciuto molto al suo proprietario, Guido De Gaetano, il quale mi ha messo sotto contratto.
A quando il tuo album?
Come dicevo prima, inizierò a registrarlo a settembre, ma la sua uscita è prevista per la prossima primavera, dato che ci vorranno diversi mesi per la lavorazione dell’intero prodotto. Verrà però anticipato da un singolo, che potrebbe già uscire verso febbraio 2013.
In che città hai suonato? C’è ne una a cui sei particolarmente legato e perché?
Ho suonato in molte città italiane, ma sono molto legato a Roma, ai suoi locali e al suo pubblico molto caloroso e appassionato. Ovviamente sono legatissimo anche alla mia Torino, anche se devo dire che il nostro pubblico è mediamente più disinteressato alla musica e meno caloroso.
In che città vorresti suonare e perché?
Non ce n’è una in particolare, vorrei suonare in più posti possibili per diffondere il più possibile il mio messaggio. Devo dire però che sarei molto curioso di suonare in Giappone, visto che so che i giapponesi letteralmente impazziscono per gli artisti europei e riservano loro rumorose ma gioiose accoglienze.
Con che artisti hai suonato?
Ho suonato con diversi artisti dell’area torinese e piemontese, oltre ad aver diviso il palco con artisti da tutta Italia nel corso di vari concorsi e manifestazioni. Una volta ho avuto il piacere di cantare in un concorso dove gareggiava anche Erica Mou, che considero un’ottima e simpaticissima artista. All’epoca aveva solo 18 anni, ma era già molto talentuosa. Allo stesso festival era presente un’altra artista sempre lanciata da Sanremo Giovani quest’anno, ovvero la bravissima Giulia Anania.
Con che artisti ti piacerebbe suonare e perché?
Sogno di dividere il palco con i Toto, oppure gli U2, ma anche aprire un concerto di Ligabue, Mario Venuti o altri artisti italiani sarebbe magnifico. Perché? Perché sono gli artisti che amo!
Quali concorsi hai fatto e quali ti hanno aiutato maggiormente in questo percorso?
Ho fatto diversi concorsi. Tra i più noti cito il Festival di Castrocaro, il Senza Etichetta e il Premio Augusto Daolio, dedicato al compianto ex-cantante dei Nomadi. Non ce n’è uno in particolare che mi abbia aiutato di più. Tutti i concorsi che ho svolto mi hanno aiutato a migliorarmi, a fare nuove conoscenze e a cogliere tanti lati positivi e negativi del mondo musicale.
Che rapporto hai con i tuoi fan?
Sono molto importanti per me. Con loro interagisco sempre attraverso i vari social network e cerco di mantenere un rapporto prezioso, perché loro sono preziosissimi, vitali.
Che consiglio dai ai cantanti che si affacciano per la prima volta al mondo della musica?
Una frase che mi piace molto pronunciare ultimamente è “Per essere innovativi, non si deve cercare di inventare un nuovo genere musicale. Bisogna solo cercare di scrivere grandi canzoni". Secondo me, tutti noi artisti di nuova generazione dobbiamo cercare di fare belle canzoni, perché è questo ciò che manca all’attuale scena musicale. Oggi ci sono troppi brani “usa e getta”, senza contenuti e fatti apposta per vendere, ma che nessuno si ricorderà più tra pochi mesi. C’è bisogno di canzoni che entrino di nuovo nel cuore della gente, che tra quarant’anni qualcuno canticchierà ancora davanti a un falò con la chitarra o che suonerà ancora nei locali. Non importa quale sia il genere, l’importante è cercare di scrivere canzoni profonde e anche originali, che non cerchino di rifarsi a nessuno in particolare. Ecco, un altro consiglio che do a chi sta per scrivere la sua prima canzone è quello di ascoltare più musica possibile, non fossilizzarsi su uno o due generi, eliminare i pregiudizi e prendere il meglio da tutto quel che si ascolta. Con “il meglio” intendo dire tutto quello che vi ispira e che pensate che potrebbe essere riproposto in maniera personale e unica all’interno di una canzone. Non formate un gruppo pensando “suoneremo hard rock” oppure “suoneremo funky”. Formatelo pensando “faremo grandi canzoni, chi se ne frega del genere in cui qualcuno vorrà classificarci”. Se invece siete interpreti, ovvero non scrivete canzoni, cercate comunque un timbro vocale tutto vostro, qualcosa che rappresenti al meglio quello che avete dentro e che allo stesso tempo non assomigli troppo a quello di nessun altro cantante. Ovviamente, tutto questo discorso vale anche per me stesso, ogni giorno che canto o scrivo.
La tua famiglia cosa ne pensa di questo tuo sogno?
Sono molto fieri di me e mi sostengono ogni volta che possono. Però non mancano mai anche di tenermi coi piedi per terra. Quello della musica non è un mondo facile e si può cadere giù da un momento all’altro anche quando ci si è dentro.
Date future in cui poterti sentire?
Ricomincerò a settembre e le date sono in via di definizione, ma presto vi aggiornerò.


Un ragazzo molto aperto e socievole, con un grande talento. Gli auguro di riuscire in questo campo e di arrivare sul palco dell’Ariston perché se lo merita davvero.

venerdì 3 agosto 2012

"As long as you love me" - Justin Bieber



Come promesso mi ritrovo qui a scrivere su Justin Bieber e sul suo nuovo singolo, “As long as you love me”.
Una canzone sicuramente molto elettronica, quasi dance.
Ci racconta di un amore che può superare qualunque cosa, un amore disperato. Il massimo del romanticismo e del volere questo amore a tutti i costi lo si vede quando lui picchia il padre di lei perché impedisce il loro amore. (Forse dei moderni Giulietta e Romeo, speriamo che il finale sia migliore). Proprio per esprimere questo concetto il video è stato realizzato come uno Short-Film.
Il tamburo della batteria sembra quasi battere al ritmo del cuore dei due innamorati e di chi ascolta col fiato sospeso.
Nel pezzo rap non mi fa impazzire il flow del rapper, ma nel contesto della canzone questo intramezzo la rende più armonica e più coinvolgente.
Una canzone molto ritmata, che sa tirare le folle e fa venire voglia di ballare, come del resto era anche Boyfriend.
A mio parere, una canzone che sa davvero toccarti il cuore.

mercoledì 25 luglio 2012

"Amami" - Valerio Scanu



“Amami” è il primo singolo estratto dall’ultimo album di Valerio Scanu, “Così Diverso”.
Una canzone, sicuramente, molto romantica, che viene resa ancora più romantica dal video, che parla di una dolcissima storia d’amore.
Il sound è armonico, la linea vocale si armonizza alla perfezione con la linea melodica, anche se la voce, a causa del piercing, non risulta pulita, e i vocalizzi negli acuti, sembrano fatti di gola e non di diaframma, il che li rende fastidiosi e disarmonici.
Uno di quegli artisti che uscito da amici, subito andava fortissimo, ma, secondo me, non ha saputo continuare a migliorarsi, continuare a studiare, ma soprattutto non ha capito che per migliore la voce avrebbe dovuto togliersi il piercing alla lingua. Comunque il talento e la voglia ce li ha e se migliorerà potremmo aspettarci tanto.

domenica 22 luglio 2012

Critica all’album “Oro e Polvere” dei Cube41



Il progetto dei Cube41 si forma nel 2001, dall’incontro dei tre membri nel Centro Studi Musicali di Verona.
Il loro genere COOL-POP è un misto tra Pop, Rock ed Elettronica, cercano un genere unico, orecchiabile, armonico, insomma, che resti nella mente di chi lo ascolta.
Il loro primo album “Oro e Polvere”, disponibile in free-download sul loro sito, cerca proprio di rispettare gli obiettivi che la band si è posta.
A mio giudizio, a livello musicale l’obiettivo è stato raggiunto, il sound è armonico, orecchiabile e si fa ricordare.
Anche se in “Vivimi”, alcune parti sembrano copiate dalla canzone “Dragostea”, uno dei successi dance di qualche anno fa.
Per quanto riguarda la voce è intonata, ma un po’ lagnosa, sembra che canti quasi sempre in falsetto e in alcuni punti dà l’impressione che a cantare sia una donna e non un uomo.
Secondo me, per avere più successo, dovrebbero pensare ad aggiungere un’ulteriore componente come cantante.


sabato 21 luglio 2012

"Oh Love" - Green Day



Questo nuovo singolo, è un regalo che la band ha voluto fare ai fan di tutto il mondo, per anticipare il loro nuovo album “iUno!”, in uscita il 15 settembre 2012, che comporrà insieme ad altri due dischi una trilogia: “iDos!”, che uscirà il 13 novembre 2012, e “iTrè!”, che uscirà il 15 gennaio 2013.
Questa canzone rappresenta un’onda di novità all’interno del sound della band, ma in alcune parti ci riporta alle vecchie sonorità della band, come quelle di “Boulevard of broken dreams”. Personalmente questa nuova scelta di sound la trovo deludente poiché all’inizio della canzone e verso la fine ci sono dei punti in cui il suono è spezzettato e sembra quasi che sia un disco che salta, quindi lo trovo abbastanza fastidioso da ascoltare e poco armonico.
Per il resto lo trovo un pezzo ascoltabile, ma mi aspettavo di più da una band con tutto questo potenziale e questa carica.

sabato 30 giugno 2012

Intervista a “Le Notti di Masha”


Ragazzi, stavolta mi sono concentrata su un’altra band emergente, “Le notti di Masha”…
Prima di dare un giudizio voglio che leggiate questa intervista un po’ pazza…


Da dove e come nasce il nome “Le Notti di Masha”?
Dal nome di una ragazza scomparsa in circostanze mai chiarite dagli enti di competenza.

Quali sono i vostri nomi? Anni? Di dove siete? Cosa Studiate?
Marco Taffo -  26 - Perugia  - effetti dell'alcool sulla persona
Mark David - 28 - Londra\Perugia -  astronomia e Marketing (applicato alle sorpresine dell'ovino kinder)
Emanuele "Stanis" Sartori - 29 - Le Ville (AR)\Pisa – Io so già tutto.
Gaetano "Gaenz", “JATA” Russo - 31–Catania\Fabriano -  attivista per la salvaguardia del panda sballone

Che cosa vi piace fare nella vita oltre che suonare?
Generalmente fare baldoria e le due cose spesso vanno a braccetto.

Siete fidanzati?
Snì
Solo i giorni dispari.

Da dove nasce la vostra passione per la musica?
da varie circostanze, personalmente (M.D.) ho trovato nella musica un ottimo modo per esprimere gli attacchi di creatività; è inoltre  un ottimo modo per sfogarsi, a partire dall'ascoltare musica al crearla.
(Gaenz) dalla tenera età di 13 anni, è diventata uno il canali d’espressione di me stesso e delle cose che mi stanno intorno preferenziale. Spesso non parlo ma compongo.
(Stanis) Con un padre chitarrista che ti regala il mangiadischi, lo xilofono e la prima cassetta di Elio, è inevitabile...  Anche se con il piffero alle medie c’erano quasi riusciti a farmi cambiare idea.
(Taffo) dal buio adolescenziale.

Come vi siete conosciuti?
Ancora è un mistero! Gaetano, l'ultimo "acquisto" lo abbiamo trovato (mooolto fortunatamente ) su Mercatino Musicale, un sito internet molto gettonato fra i musicisti. Io (M.D.) e Stanis suonavamo insieme nei FamousMonsters (tributo italiano ai Misfits) e Taffo l'ho conosciuto in una sottospecie di tour "culturale" nella Berlino delle notti insonni.
(Stanis) Con M.D. ci conosciamo dalla prima superiore, Gaetano è stato trovato in un sito di scambisti (ma quale mercatino) e subito arruolato grazie alla sua faccia da cartone animato (ognuno ha le sue fantasie, oh). Taffo è il classico tipo che un tempo avrei snobbato (musicalsuperficialmente parlando), ma al secondo accordo della prima prova già lo amavo.

Raccontateci la vostra esperienza, come gruppo, dagli inizi ad adesso!
Siamo un gruppo che propone esclusivamente musica inedita e cerchiamo di farlo peggio possibile, il nostro amore verso i gattini ci porta però a scrivere dei pezzi abbastanza orecchiabili e alle volte pure ballabili. L'indole cantautoriale di Taffo (cantante\composer\chitarrista acustico) alle volte ci spinge a far uscire dei brani da lametta ,ma che ci vuoi fare,bisogna rispecchiare nella musica le condizioni dell'essere e al momento specialmente in Italia La Tristezza regna.

Diteci qualcosa degli altri componenti che amate e qualcosa che detestate!
Io (M.D.) odio tutti gli altri indistintamente, la mia coerenza perciò (e il mio sedere sodo dovrebbe farmi amare dagli altri).
Marco Taffo credo che odi Stanis (il batterista) quando mette troppe rullate nei pezzi. Lo ama invece quando mette il charleston in sedicesimi (per questo lo amiamo un pò tutti)
Io (Gaenz)  tuttora, li guardo e chiedo … ma voi chi c…o siete?
(Stanis) Non voglio fare una lista di pregi e difetti, quello che creiamo insieme è la cosa più importante. Dopo il charleston in sedicesimi, è chiaro.

Quali sono i vostri cantanti o gruppi preferiti?
Adoro la scena emergente australiana, sebbene continuino con quelle stupide battute sul gioco di parole Austria/Australia, che come sappiamo benissimo tutti, una delle due non contiene canguri né indigeni né fottutissimi boomerang.(M.D.)

A chi vi ispirate per i vostri pezzi?
La musica è più vicina di quanto si creda ad altre forme d'arte come ad esempio la pittura. Sono influenzato dai grandi dell'astrattismo e dai gattini. (M.D.) 
(Stanis) Non mi ispiro a nessuno. Ascolto prima la musica e cerco di interiorizzarla, dopodiché inizio a pensare a cosa mi ci piacerebbe, a viaggiare un po’ con la fantasia, e da lì parte il processo. In qualche pezzo è semplice, trovi subito l’idea, in altri è più complicato e allora cerco di rimanere più standard. Mi fanno ridere i batteristi-fotocopia.  Non che io sia un batterista.. ci provo..
(Taffo) a chi mi sta intorno.

Che progetti avete per il futuro?
Scrivere, scrivere, pubblicare, suonare live e magari riposarci un pò!

Che emozione avete provato quando avete inciso il primo singolo?
E' stato come partorire. Ti prepari per mesi, arrivi al momento cruciale in cui il mondo intero sembra crollarti addosso e pensi di non farcela, una volta superata la fase di incisione (il cesareo,appunto) ti trovi fra le mani una delle soddisfazioni più grandi.

Dove lo avete registrato?
In cucina. Non sto scherzando. Anzi, la voce in cucina e le chitarre in salotto. Gli altri strumenti sempre quà e là.
(Stanis) Anche in camera da letto!

A quali concorsi/contest avete partecipato?
Non ricordo i nomi, sono davvero troppi!

In che città avete suonato? C’è ne una a cui siete particolarmente legati e perché?
Firenze, Bonsciano , Roma, Milano.. un pò quà e là per essere precisi. Tutte le volte che suoniamo si crea una sorta di legame con il pubblico,

In che città vorreste suonare e perché?
In tutte. Vorremmo portare la nostra musica ovunque venga apprezzata!

Con che artisti avete suonato?
Italiani e stranieri ,beh, sono molti, abbiamo avuto l'onore di calcare palchi molto importanti precedendo lo show di artisti del calibro di Warren Cuccurullo,Jackson Pepper, Milfar Asharan, Alessio Bianconi,gli E45, fra i più noti.

Con che artisti vi piacerebbe suonare e perché?
Il mio sogno nel cassetto? i Muse. Sono un grande fan di Matthew Bellamy (M.D.)
(Taffo)con Manuel Agnelli...ma mi accontenterei di Brunori.

Che rapporto avete con le prime fan?
Orale. (se devi proprio censurarlo scrivi "bellissimo")

Le vostre famiglie cosa pensano di questo vostro sogno?
Ci odiano perchè facciamo sempre rumore coi nostri strumentacci e soprattutto perchè non guadagniamo come dei veri suonatori di ballo liscio. 

Date future in cui potervi sentire?
stiamo lavorando su nuove canzoni, le prossime date sono da programmare nella stagione invernale a venire!


Un suono piuttosto elettronico per un sonorità sicuramente molto rock. Un sound che sa far ballare. Sicuramente hanno ancora molto da imparare, ma se continuano su questa strada, auguro a loro il meglio.
Voi che ne pensate di questi ragazzi?

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