giovedì 20 ottobre 2011

Critica concerti Avril Lavigne, HugaFlame e Modà a Torino!

Ciao ragazzi, rieccomi qui a scrivere per voi, come promesso. Questo articolo riguarderà le recensioni di non uno, ma ben 3 concerti: quello di Avril Lavigne a Torino, quello degli HugaFlame, sempre a Torino, e dei Modà, nuovamente a Torino.

Iniziamo dal primo che ho citato, quello della cantante ventisettenne canadese, Avril Lavigne. Il concerto è stato l’8 settembre a Torino, data per me indimenticabile, poiché io seguo quest’artista dal suo esordio, cioè dal 2002 e poterla vedere live per è stato il realizzarsi di un sogno, ma non sono qui per fare idolatria di un idolo, ma per criticare oggettivamente questo concerto tanto atteso dai fan italiani. Nei giorni precedenti il concerto su internet guardavo cosa dicevano i fan sulle esibizioni live della cantante e tutti sostenevano che dal vivo era deludente e poco intonata. Al contrario, durante il concerto ho potuto riscontrare che tutto ciò era falso, poiché si qualche steccatura piccola c’è stata, ma nella normalità, nessuno è perfetto, ma non ne sono rimasta per nulla delusa, anzi a mio giudizio è stata una performance veramente ottima. Fossimo a scuola il mio voto sarebbe stato un 9 pieno se non quasi un 10. Al contrario delle date di Milano e Roma che erano quasi Sold Out, quella di Torino si c’era gente ma occupavano solo il parterre e il primo anello del Palaolimpico, quindi, penso, una grande delusione per la cantante, non sostenuta a sufficienza dai suoi fan durante questa data, in una città e in un paese da lei molto amati. Il concerto è stato molto emozionante e le atmosfere, studiate perfettamente, sapevano far emozionare. Speriamo per tutti i fan della cantante di non dover aspettare altri 10 anni per poterla rivedere in Italia.

Il secondo concerto citato, quello di un gruppo rap varesino, gli HugaFlame. Inoltre quella sera si sono esibiti anche le giovani leve della HugaFamily, come Dr.Jakie, HegoKid e VodaLove. Tutti ragazzi molto preparati e soprattutto con grande passione per il loro lavoro. Il mio augurio per loro è che il nuovo disco vada bene e che continuino a spaccare di brutto.

L’ultimo concerto a cui ho assistito, quello di una band che ormai è sulla cresta dell’onda da qualche anno, i Modà. I loro concerti, che se ne dica, sono capaci di coinvolgere straordinariamente il pubblico, facendolo sentire addirittura protagonista. Una data Sold Out, ma questo penso che conoscendo questa band non sia un segreto. Le fan, di tutte le età, li aspettavano fuori dai cancelli fin dalle 8 della mattina. Il concerto è stato molto emozionante e, persino io, devo dire, che non sono una loro fan, sono scoppiata a piangere su alcune canzoni, specialmente una, Favola, la canzone con la quale il loro sogno è iniziato e con la quale migliaia di fan si sono innamorate di loro. E speriamo che continuino a darci mille e mille emozioni, anche se nel campo si vocifera che la band, che ha cambiato da poco casa discografica, voglia prendersi un periodo di pausa, e il motivo sarebbe, secondo le fan, un’improvvisa voglia di paternità del leader e cantante della band Kekko.

A tutte queste band voglio augurare il meglio e di continuare a fare successo emozionando le loro fan come solo loro sanno fare.  

domenica 31 luglio 2011

Eva Jeans &The Cats

Il 25 di luglio si sono esibiti a Nichelino, durante una sagra, gli Eva Jeans & the Cats, facendo divertire e intrattenendo il pubblico, anche con battute che io definirei da cabaret. Sicuramente sanno stare sul palco, ridere e scherzare col loro pubblico, ma per quanto riguarda il canto ce né da dire, anche se loro stessi ammettono i propri errori durante il live, creando dei momenti di cabaret e di divertimento.
I due cantanti, un uomo e una donna, hanno livelli di tecnica e di preparazione molto differenti.
L’uomo, Seba, non ha una grande tecnica, ma si amalgama bene col resto del gruppo che ha più o meno le sue stesse capacità, che però rischiano di frenare la carriera di Ale, la cantante, la quale ha una bella voce e molta tecnica, anche se dovrebbe limitare gli urli che fa ogni tanto cantando, perché rischia di rovinarsi la voce.
Sicuramente un gruppo con una grande grinta e passione.
In generale con le loro traduzioni di famosissime canzoni inglesi hanno saputo farci divertire e ballare, ma, personalmente, curerei di più la tecnica. Inoltre, eviterei di far cantare il chitarrista e darei maggiore spazio ad Ale che con la sua bellissima voce potrebbe sfondare veramente.

venerdì 29 luglio 2011

“Kick Ass Tour” - Sabato 14/05/2011 – Torino

Una serata veramente oltre ogni aspettative, tre band che hanno suonato oltre ogni limite, quasi alla perfezione.

La prima band ad aver suonato sono stati gli About Wayne , un gruppo romano, bravo, come ormai non esistono più.
Hanno aperto il concerto con un’intro di musica classica (figaro), molto bella.
La prima canzone è stata eseguita in inglese. La batteria batte il tempo maestralmente accompagnando gli altri strumenti e la voce del cantante. Il cantante possiede un estensione vocale abbastanza ampia e molta tecnica.
La seconda canzone, sempre in inglese, è molto dolce, ma allo stesso tempo molto hard - rock. La batteria dà il tempo agli altri strumenti formando una melodia dura ma orecchiabile allo stesso tempo. La voce è stilisticamente e tecnicamente perfetta, riesce a passare da una tonalità all’altra, da una tecnica all’altra, dagli urli al canto senza alcun errore, senza alcuna imprecisione.
La terza canzone è stata “Fritz”. Riescono a mescolare canzoni dolce al loro inimitabile e ineccepibile hard – rock. Una voce graffiante  soprattutto nelle note basse. In alcuni punti quando c’è la seconda voce, la seconda sembra l’eco della prima, non si nota che sono due persone diverse. Bella estensione vocale entrambi.
La quarta canzone è stata cantata sempre in inglese. Che dire … è stata perfetta in ogni parte, come sempre. Il chitarrista qui spacca da paura e ci dimostra tutta la sua bravura specialmente nei piccoli assoli.
La quinta canzone ha avuto un attacco molto duro che finisce per addolcirsi, ma non troppo. Voce molto controllata e sempre perfetta in tutto. Se la perfezione non esiste, qua con la sua voce ci avviciniamo da paura a questo concetto.
La sesta ed ultima canzone, è stata sempre cantata in inglese. Un po’ più lenta rispetto alle altre. Dimostra molta tecnica e preparazione ed ha un controllo totale della voce. Belli gli acuti che danno quasi un senso di dolcezza al tutto, pur essendo una canzone hard – rock. Molto bello e d’effetto l’urlo finale.
Mi dispiace quasi ammetterlo, ma non sono riuscita a trovare né errori né difetti.

La seconda band ad aver suonato sono stati gli Airway, una band veneta molto talentuosa e grintosa.
La prima canzone, cantata in italiano, e molto melodica e ogni strumento tende a completarsi con l’altro. Entrambe le voci sono perfette, anche se io personalmente preferisco quella di Sandro. Il bassista tende ad avere qualche imprecisione nella voce.
La seconda, Cali di Tensione, sempre in italiano, e molto curata sia come sound che come testo. Qualche imprecisione nella voce del cantante/bassista.
La terza, Spring Time, è molto melodica e grintosa allo stesso tempo. Qui sanno davvero dimostrarci quanto valgono e quanto possono darci.
Nella quarta canzone dimostrano di avere grande grinta e anche se le due voci singolarmente non sono un gran ché, quando si uniscono, in questa canzone, creano un’unica voce che è stupenda.
Nella quinta, una cover, di rock’n’roll robot, dimostrano una perfezione sia tecnica che stilistica sia nella voce che negli strumenti.
La sesta, Sei This Life, è molto dolce e sembra quasi un lento rispetto alle altre canzoni, soprattutto all’inizio, poi si movimenta, pur tenendo sempre la propria dolcezza iniziale. Molto curata stilisticamente sia nella voce che negli strumenti.
La settima ed ultima canzone, Mai Più, è grintosa e bella. Con questa canzone, sicuramente, sanno conquistare il pubblico. Una canzone da ballare, da saltare e che fa venir voglia di scatenarsi alla grande. Con le sue inflessioni metal è una canzone molto particolare e bella allo stesso tempo.

La terza band ad aver suonare sono stati gli Electrick Diorama, un gruppo che ha l’elettronica nel sangue e che sul palco sa essere molto ironica.
Il loro è uno stile molto elettronico e tutto da ballare. Non c’è stacco netto tra una canzone e l’altra. Sanno dominare appieno la scena. Hanno chiuso con una grinta che supera quella iniziale. A mio parere sono fenomenali nel loro genere.


martedì 10 maggio 2011

Fior di Fiera – Baricella 2011: L’evento musicale dei giovani per i giovani e per le band emergenti ….

Fior di Fiera, uno degli eventi più importanti creati in Italia per le band emergenti, che vogliono provare a farsi conoscere sempre più e a sfondare, anche grazie al fatto di poter suonare con una band famosa e davanti ad un grande pubblico.
Quest’anno c’erano delle band preparate e degne di stare su quel palco, ma ora andiamo ad analizzare le loro performance live.
Steal Emotions:
Questi quattro ragazzi torinesi hanno aperto il concerto, e ci hanno fatto sentire delle canzoni molto dolci e d’amore.
La prima è stata “Non potrai vincere”, un inedito, non presente nel disco. Si sente l’abbassamento di voce del cantante della band, Momo, e qualche steccatura. Ottima tecnica agli strumenti dimostrata dai chitarristi, Daniele e Momo, e dal tastierista, Gaudi. Purtroppo lo stesso non possiamo dire del batterista che tendeva ad andare per i fatti suoi e, inoltre, il suono della batteria sovrastava quello degli altri strumenti. La parte con gli archi risulta molto dolce e romantica. Nel complesso, comunque, è stata una bella esecuzione.
“Stai con me”, molto bella, anche se eseguita un’ottava sotto rispetto a quella del disco, ma ciò non toglie magia e romanticismo alla canzone, anzi in un certo qual modo li aumenta e li accentua. La prima e la seconda voce non erano sempre a tempo.
“Niente”, canzone che racconta di un amore finito, di cui però non si ha rimpianti. A causa dell’abbassamento di voce ci sono stati dei tagli specialmente negli acuti e anche la “a” di finirà è stata tagliata. Continua a sentirsi prevalere la batteria sugli altri strumenti e questo tende a rovinare la melodia della canzone.
“L’amore non ha distanze”, eseguita con un nuovo arrangiamento che rendeva la canzone molto più dolce e romantica. Voce bassa, ma veramente adatta per questo pezzo. Un’esecuzione perfetta, direi.
“Dove le storie nascono”, di questa hanno eseguito solo il ritornello, ma ci hanno dato un assaggio di una canzone romantica e soprattutto molto sentita dalla band e in particolare dal cantante. Qualche piccola stecca c’era, ma non molto marcata.
Violet:
Due ragazzi di Lucca, cha hanno tentato di farci innamorare delle loro canzoni e di dimostraci il loro talento.
La prima canzone è stata “Una storia ad occhi aperti”. Voce molto graffiante, con qualche imprecisione tecnica, invece bella quella agli strumenti.
“Destino”, una canzone molto dolce, specialmente nella parte iniziale, la voce unita al piano la rendono unica e di una dolcezza infinita, ma l’introduzione della batteria rovina la dolcezza di questa canzone che, invece, sembra essere fatta apposta per tastiera e voce.
“Metamorfosi”, qui sono presenti piccole stecche qua e là e la batteria tende a sovrastare gli altri strumenti.
“Viva la mamma”, in questa canzone la voce non mi convince e in alcuni punti manca totalmente di tecnica e tende a steccare. Per quanto riguarda la musica hanno fatto un’esecuzione perfetta.
“Destinazione vero amore”, sicuramente una canzone molto ballabile. Il cantante è carente di tecnica e tende a steccare, ma allo stesso tempo, la sua voce, si amalgama bene con la base musicale. Una melodia che ti prende e ti fa venir voglia di ballare.
Smoking Kills:
Una band vicentina, che con i suoi inediti e le sue cover ha saputo conquistare e far ballare tutto il pubblico di Baricella.
La prima canzone è stata “Non tornerà”, un sound molto commerciale. Il cantante non dimostra di possedere grande tecnica ed è un po’ calante di voce, ma è molto accattivante nelle movenze e sa conquistare il pubblico.
“Tu lo sai”, un genere dolce e ballabile. Sono presenti steccature e ogni tanto il cantante tende ad andare fuori tempo.
“La notte”, cover, eseguita molto bene, tanto che sembravano davvero i Modà. Anche qui, il cantante, tende a steccare, ma nello stesso tempo sa coinvolgere il pubblico e farsi amare.
“Stringimi”, una melodia d’amore e molto ballabile. L’esecuzione degli strumenti è stata perfetta, ma il cantante, come sempre, tende a steccare.
“Il primo della classe”, un motivetto che ti rimane in testa e continui a canticchiare, su un tema molto d’attualità per i giovani. Una canzone movimentata e stilisticamente e tecnicamente bella. Da parte del cantante ci sono state, specialmente negli acuti, delle imprecisioni vocali.
“Re Matto”, cover, eseguita in modo perfetto, che, a mio parere, era migliore dell’originale cantata da Marco Mengoni.
Her:
A questa band devo riservare qualche attenzione in più perché sono state penalizzate dal brutto tempo e hanno dovuto improvvisare un duo acustico con chitarra e voce.
Complimenti per aver voluto suonare comunque anche sotto la pioggia e senza mai aver provato prima le canzoni in duo acustico. Che dire … esecuzione e tecnica perfette.

Il concerto si è concluso con i Sonohra, che si sono esibiti in duo acustico. Beh … non posso far passare inosservata la loro esecuzione perché raramente ho sentito una performance così sentita e perfetta sia dal lato tecnico che stilistico. Questa volta, devo dire, che i due fratelli veronesi si sono veramente superati!

Beh … avendo passato la giornata nel backstage con le band ho potuto notare la solidarietà e la fratellanza che c’era tra di loro e questo dimostra la riuscita di questi eventi. Mi sono resa conto però della carenza di organizzazione da parte di chi ha organizzato l’evento.  

domenica 24 aprile 2011

Critica a "Imagine" di "Avril Lavigne"

Imagine è il brano più celebre scritto da John Lennon, dopo il suo scioglimento dai “The Beatles”, pubblicato nel 1971. E’ uno dei brani più belli della storia della musica rock.
Numerosi sono gli artisti che ne fecero cover o la tradussero e cantarono in altre lingue.
Noi ora andremo ad analizzare e vedere la cover fatta da Avril Lavigne.
Questa cover fu realizzata dall’artista canadese nel 2007 e riproposta da lei stessa anche durante i tour del 2008 e del 2009.
E’ lodevole la somiglianza con l’originale. Ancora una volta l’artista canadese ha saputo regalarci una cover perfetta e attinente con l’originale come già precedentemente aveva fatto nel 2006 con la canzone  “knocking on heavens door”.
La dolcezza di questa canzone si mescola con la sottile, calda e dolce voce della cantante creando una melodia di infinita dolcezza e un romanticismo che va oltre quello della canzone originale.
E così ancora una volta possiamo dimostrare che se fatte bene le cover valorizzano e non rovinano le canzoni, quindi dobbiamo ringraziare questa cantante per averci fatto riscoprire questo grande classico della musica rock.

domenica 27 marzo 2011

Recensione del concerto dei Sonohra del 25/03/2011

Il 25/03 c’è stato al Palariso di Isola della Scala (VR) il concerto di una delle band più amate nel mondo, i Sonohra.
Sono saliti sul palco tutti e due molto gasati, specialmente il biondino. Hanno aperto il concerto con la canzone “Love Show”, cantata e suonata magistralmente.
A seguire hanno cantato “Who I am” e l’hanno dedicata a tutti i cowboy come loro, ma cowboy in che senso? (Questa ce la dovranno spiegare) Ma andiamo ad analizzare l’esecuzione e non perdiamoci con la presentazione. Nel pezzo in cui hanno cantato insieme abbiamo assistito a una leggera stecca di Luca nell’acuto, e nel secondo assolo a un leggero errore di Diego. Luca era molto sciolto sul palco a differenza del fratello che sembra come impietrito.
“Ama ancora”, l’emozione che trasmettono con questa canzone è indescrivibile, un’esecuzione perfetta, qui anche la voce di Luca dà un perfetto aiuto a quella del fratello.
“M’illumino diverso”, Luca sbaglia gli attacchi col fratello, purtroppo qui parte sempre in ritardo con la voce.
Ma adesso uno scoop … Luca non si ricorda la scaletta e per annunciare la canzone successiva ha dovuto guardare … ammettendolo anche lui, di non ricordarsela, beh… può capitare.
“Cinquemila mini mani”, canzone dedicata alle fan, non mi piace tantissimo come pezzo, ma ha forti sonorità blues. L’esecuzione live si discosta molto dalla versione dell’album, è molto più lenta, e secondo me, era meglio la versione incisa nell’ep.
“Baby”, perfetta, ancora megliore dell’esecuzione di Sanremo dell’anno scorso.
“Liberi da Sempre”, un ritorno al passato, a quando suonavano al Franciscus di Bardolino. Una canzone sicuramente molto dolce ed emozionante, sentita live, fa, addirittura, piangere. Un’esecuzione eccellente, dove hanno saputo dimostrare appieno il loro talento. Il finale, anche se diverso da quello della canzone incisa nel disco, è molto bello.
“Before you kiss me” , molto bravi in questa cover, ma si sa, forse, sono più bravi nelle cover.
“Sweet home chicago”, devo dire che il blues è un genere che gli si addice molto, forse dovrebbero fare oltre che rock anche blues. Possiamo affermare che Luca ha sicuramente una vocalità molto blues.
“Salvami”, una delle canzoni preferite dal duo veronese, che hanno voluto dedicare a tutti gli angeli rimasti sulla terra. Nella parte iniziale si sentiva l’eco che storpiava la canzone. Nonostante ciò, sono riusciti ugualmente a trasmettere appieno il profondo significato di questa canzone, anche se c’erano degli errori di Luca. Molto dolce all’inizio, ma rovinata sul finale dalle chitarre troppo rock.
“Prendimi adesso”, una canzone che sinceramente come significato non approvo, poiché avendo un target di fan molto giovani, la trovo diseducativa. Comunque nel complesso bell’esecuzione, senza grossi errori, solo piccoli e insignificanti di Diego, forse dovuti alla tensione.
Poi hanno eseguito una cover, di cui non conosco il titolo, in cui cantava solo Luca, devo dire che lì’esecuzione non mi è piaciuta granché, anche se la canzone era molto bella. Sul palco, sicuramente, sa muoversi, un rocker completo e matto allo stesso tempo.
“In my immagination”, in questa canzone le loro voci si mescolano in un duetto che ci lascia senza fiato, ottima tecnica sia alle chitarre che alla voce.
“There’s a place for us”, bravi, veramente molto bravi, ci hanno saputo dare le stesse emozioni del video.
“Cut me loose”, bravi ma non eccezionali, bella tecnica alle chitarre, che ogni volta riescono a provocarci mille brividi.
“Good luck my friends”, bell’esecuzione, peccato le stecche di Luca nel suo assolo.
“Set me free”, non ci sono grossi errori, ma non mi sono piaciuti particolarmente e non hanno saputo trasmettermi nulla.
“The truth is gone”, bad blues, cantato magistralmente da Diego, un inglese perfetto, senza alcun errore.
“Love is here”, cantata metà inglese e metà in italiano, perfetta davvero, sicuramente una canzone in cui sono molto bravi e sanno dimostrare davvero quanto valgono e le loro potenzialità. Le voci dei due fratelli, in questa canzone, come in poche altre, si sanno mescolare in un'unica stupenda voce che è capace di farci emozionare e di farci venire i brividi e le lacrime agli occhi.

Beh… siamo arrivati alla fine del concerto, è ora di dare un giudizio complessivo sulla serata; vi chiederete sarà un giudizio positivo o negativo?
Nel complesso, direi che è più che positivo, non ci crederete ma è così.
Bravi, bravi, bravi.

sabato 19 marzo 2011

Far Away: nuova rivelazione?

I Far Away sono un gruppo emergente genovese composto da: Luca Palmieri (voce), nato a Genova l’11 agosto 1989 e Stefano Fasce (chitarra), nato a Genova il 30 ottobre 1989.
La passione per la musica c’è sempre stata nei loro cuori, ma è sbocciata nell’estate del 2009 dopo aver trascorso 5 anni insieme tra liceo e conservatorio.
Le loro prime canzoni, che noi andremo ad analizzare, sono: “Oggi tocca a me” , “Provami a prendere”, “Solo con te” e “La notte ti illumina”.

“Oggi tocca a me”

Questa canzone nelle sonorità e nel testo ricorda, anzi, sembra quasi imitare, la canzone “Adrenalina” dei “Finley”. Quasi fossero un gruppo cover dei Finley.
Luca deve stare attento alla voce, piuttosto le facciano più lente, ma quando velocizza tende a sbagliare.
Bellissimo e dolcissimo il pezzo a pianoforte, che dà un senso di dolcezza e romanticismo alla canzone.

“Provami a prendere”

Continuano a ricordarmi sempre di più i Finley, sia come voce che come sonorità.
Un’intro molto dolce a chitarra che non viene rotta dall’attacco degli altri strumenti, ma, anzi, rafforzata.
Una canzone dolce e passionale, d’amore e molto romantica.

“Solo con te”

Forse la canzone più dolce e romantica che abbiano scritto, e, anche, la più conosciuta.
In questa pronunciano le parole che ogni ragazza ha sempre desiderato di sentirsi dire dal proprio innamorato.
Qui finalmente abbiamo un distacco dai Finley e capiamo veramente chi sono e quanto valgono questi ragazzi, sicuramente potrebbero fare di meglio, ma già così dimostrano di avere passione e talento, e le emozioni trasmesse da questa canzone sono talmente tante che sarebbe impossibile descriverle tutte, non basterebbe una vita per descriverle tutte.  
Luca deve lavorare ancora molto con la voce ed eliminare quei piccoli difetti di pronuncia dati dall’accento regionale, però la particolarità del suo timbro di voce, da un so che di particolare alle canzoni.

“La notte ti illumina”

Altra canzone molto romantica, però il suo romanticismo c’è solo nel testo perché la base non lo è altrettanto.
Qui di nuovo Luca tende a correre toppo con la voce e a sforzarsi facendo dei piccoli errori, dovrebbe cercare di rispettare di più il proprio timbro e capire che anche se non corre sono belle lo stesso le canzoni.

Nel complesso posso dirvi che sono due ragazzi pieni di talento e voglia di riuscire e secondo me faranno molta strada.
Secondo me sono veramente una nuova rivelazione e spero di vederli a Sanremo l’anno prossimo.
Bravi ragazzi, continuate così, continuate a farci emozionare e innamorare con le vostre dolci canzoni.

🎧 “Mi ha fatto ballare con gli occhi chiusi”: Chris Lake e la chimica perfetta del groove

Ci sono DJ set che ti pompano l’adrenalina. Altri che ti fanno perdere la testa. E poi c’è Chris Lake con il suo Chemistry Radio Ep. 3 (DJ M...